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Accoltellò 3 uomini in club di scambisti a Milano: condannato a 6 anni

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Antonio Ferrante aggredì tre persone nel locale 'Bizarre' di via Ripamonti il 12 aprile 2018. Il reato è stato riqualificato da plurimo tentato omicidio a lesioni

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È stato condannato a sei anni, con rito abbreviato, Antonio Ferrante, 37 anni, arrestato a settembre 2018 per aver accoltellato tre uomini durante una lite all'interno del club 'Bizarre' di via Ripamonti, noto locale per scambisti di Milano, il 12 aprile 2018. Il reato è stato riqualificato da plurimo tentato omicidio a lesioni.

Legale: "Soddisfatto per riqualificazione"

"Sono soddisfatto per la riqualificazione giuridica - ha spiegato il legale di Ferrante, l'avvocato Gabriele Maria Vitiello - perché è certo che il Ferrante non ha colpito con l'intenzione di uccidere, ma nella circostanza si è unicamente difeso da una vile aggressione di tre energumeni". L'utilizzo del coltello, ha aggiunto il legale, che ha annunciato ricorso in Appello, "è una conseguenza della paura del Ferrante di poter essere di nuovo aggredito, cosa che poi è avvenuta". 

La versione dell'accusa

Secondo la ricostruzione degli investigatori, coordinati dal PM Luigi Luzi, l'uomo quella sera era con un amico, col quale aveva approcciato all'interno del privé del 'Bizarre' due uomini, in compagnia di altrettante donne. I due avrebbero discusso per la richiesta insistente di un rapporto di gruppo fatta da Ferrante, che sarebbe stato allontanato. Poco dopo, lui e l'amico sarebbero rientrati nel locale per recuperare le giacche, e in quel momento Ferrante avrebbe ferito con un coltello gli altri due uomini. Un addetto alla cucina ha tentato di sedare la lite, ma è stato a sua volta colpito. 

La versione di Ferrante

La difesa ha ricostruito, invece, che nella prima lite Ferrante era stato spinto con violenza, era caduto su un divanetto ed era stato poi colpito, presumibilmente con un posacenere, che gli ha causato una profonda lesione alla testa. Quando è rientrato per prendere la giacca, secondo la difesa, era talmente preoccupato di essere nuovamente vittima di aggressione da parte degli stessi soggetti, che ha deciso di tenere in mano il coltello, eventualmente per difendersi, ed è stato comunque aggredito.