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Milano, sprangate su un passante: assolto per totale incapacità di intendere e volere

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Frankline Njuakeh, dopo la perizia psichiatrica disposta dal giudice, è stato prosciolto dall'accusa di tentato omicidio. Aveva colpito senza motivo con una sbarra di ferro un uomo in attesa del tram, il 23 gennaio 2018

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È stato assolto per totale incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti il camerunense Frankline Njuakeh, 32 anni, arrestato il 23 gennaio 2018 per aver sferrato, senza motivo, tre sprangate in testa a un serbo che stava aspettando il tram tra viale Sabotino e via Ripamonti, a Milano. Il 32enne era accusato di tentato omicidio. Il caso aveva ricordato quello di Adam Kabobo, che nel 2013 uccise a picconate tre passanti.

La perizia

A decidere l'assoluzione è stato il Gup Manuela Cannavale, al termine del processo abbreviato, nel corso del quale una perizia psichiatrica, disposta dal giudice, ha accertato il vizio totale di mente per disturbi schizofrenici, a conferma della consulenza psichiatrica disposta dal PM Isabella Samek Lodovici, secondo la quale l'uomo era incapace di intendere e di volere al momento dei fatti perché affetto da una grave forma di schizofrenia.

Verrà portato in una 'Rems'

Il Gup ha disposto l'applicazione per tre anni all'uomo di una misura di sicurezza nella 'Rems' di Castiglione delle Stiviere (Mantova), ex ospedale psichiatrico giudiziario, dove l'aggressore era già stato trasferito nei mesi scorsi dopo la scarcerazione, in esecuzione di una misura di sicurezza provvisoria. 

La vittima

Il giovane serbo, invece, colpito con una sbarra di ferro che Njuakeh aveva trovato per terra, "ha perso l'udito dall'orecchio destro", come avevano spiegato i legali dello studio Lione Sarli per la parte civile. Inoltre, il "senso del gusto e la mobilità del braccio sinistro sono gravemente compromesse". Nei mesi scorsi la vittima aveva anche scritto una lettera all'amministrazione comunale milanese "senza avere risposte", segnalando di essere stato lasciato "solo" dalle istituzioni, anche a sostenere tutte le spese mediche per le sue cure. Tra l'altro, avevano sostenuto i legali, non è ancora stato chiarito perché quella "sbarra" usata dall'aggressore "fosse in strada, se fosse stata abbandonata, e allora ci sarebbe un problema di mancata vigilanza, o se sia stata staccata da una transenna usata per lavori stradali, e in questo caso si tratterebbe di una transenna difettosa". Fatto sta che il 32enne, rappresentato nel processo dall'avvocato Antonio Lione, "dopo una giornata di lavoro", veniva "aggredito del tutto immotivatamente" mentre aspettava il tram.