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Milano, processo su secondary ticketing: assolti tutti gli imputati

Lombardia
Foto di archivio

Secondo il Gup Maria Vicidomini "il fatto non sussiste". L'inchiesta riguardava un presunto raggiro sulla vendita online di biglietti di concerti a prezzi maggiorati

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Nessuna irregolarità, secondo il Tribunale di Milano, nella vendita online di biglietti di concerti nel secondary ticketing. Roberto De Luca e Antonella Lodi, titolari delle società 'Live Nation Italia' e 'Live Nation 2', sono stati assolti dal Gup Maria Vicidomini nel processo abbreviato perché "il fatto non sussiste". Sono stati prosciolti anche quattro imputati che hanno scelto il rito ordinario, tra cui Domenico d'Alessandro e la sua società 'Di Gi', Charles Stephen Roest, amministratore del sito 'Viagogo' e 'Vivo', e Corrado Rizzotto, ex amministratore di 'Vivo'. Le motivazioni del verdetto del Gup sugli abbreviati saranno depositate tra 90 giorni, e quelle della sentenza di non luogo a procedere tra 30 giorni. 

L'inchiesta

L'inchiesta del PM Adriano Scudieri, con le ipotesi di aggiotaggio e truffa, riguardava un presunto raggiro sulla vendita online di biglietti di concerti, tra cui quelli di Bruce Springsteen e dei Coldplay, a prezzi maggiorati, che avrebbe portato dal 2011 al 2016 a ricavi per oltre un milione di euro. Per De Luca e Lodi il PM aveva proposto al Gup una pena, al netto dello sconto di un terzo per via del rito, di un anno e quattro mesi di reclusione e 600 euro di multa. Aveva inoltre chiesto una condanna al pagamento di 80 quote azionarie e di quattro quote azionarie per 'Live Nation Italia' e 'Live Nation 2'. Per gli altri quattro imputati, che avevano scelto il rito ordinario, il pubblico ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio. 

Le dichiarazioni della difesa

"È stato dimostrato che non vi era alcuna rilevanza penale nel comportamento dei miei assistiti e anche l'impossibilità di trasferire l'ipotesi di una trasmissione televisiva in un processo penale", ha detto l'avvocato Paolo Siniscalchi, difensore, assieme ad Alberto Mittone, Giacomo Leone e Simona Valentin, di De Luca, Lodi e delle due società 'Live Nation Italia' e 'Live Nation 2'. Anche gli avvocati Antonio Carino, Roberto Valenti e Veronica Bertocci dello studio Dla Piper, difensori di Corrado Rizzotto, hanno sottolineato con una nota che "è stato dimostrato con evidenze documentali e attraverso l'analisi delle contestazioni mosse, la correttezza dell'operato di Rizzotto che ha agito nel rispetto della legge e della regolamentazione di settore". 

Legali: "Soddisfazione per la sentenza"

''Prendiamo atto con grande soddisfazione della decisione odierna del Gup del Tribunale di Milano di disporre sentenza di non luogo a procedere per insussistenza dei fatti contestati nei confronti di D'Alessandro e Galli e del suo legale rappresentante, Domenico D'Alessandro, nel cosiddetto procedimento sul Secondary Ticketing, nel quale è stata affermata l'insussistenza dei fatti contestati e la conseguente estraneità ad ogni fenomeno distorsivo del mercato''. Lo spiegano gli avvocati Tullio Padovani, Florenzo Storelli e Francesco Marenghi in una nota. ''Abbiamo confidato, come sempre, nel doveroso corso della giustizia - aggiungono -, non rilasciando sino ad ora alcuna dichiarazione alla stampa in ordine al grave danno reputazionale che questa inchiesta ha causato alla Società. Per fortuna, il tempo, come si usa dire, è galantuomo, e riafferma la dignità di un gruppo di lavoro, diretto da Mimmo D'Alessandro e Adolfo Galli, da sempre impegnato nella promozione della cultura musicale e degli eventi verso la più ampia platea di appassionati''.

Codacons: "Sconfitta per gli utenti"

"Una sconfitta per migliaia di utenti italiani costretti ad acquistare biglietti per concerti ed eventi vari a prezzi astronomici". Così il Codacons giudica la decisione del Gup. "Il procedimento penale nasceva proprio da un esposto presentato dal Codacons, che evidenziava come i prezzi dei biglietti aumentassero in modo artificioso nel passaggio dai canali di vendita ufficiali a quelli secondari - spiega il presidente Carlo Rienzi - Una prassi aggravata dal fatto che sul mercato i biglietti dei grandi eventi terminavano dopo pochi minuti dall'apertura delle vendite, per poi apparire subito dopo sui siti di secondary ticketing a prezzi maggiorati". Ora, conclude Renzi, "Attendiamo di leggere le motivazioni del Tribunale prima di adottare qualsiasi altra iniziativa a tutela degli utenti che, in questo caso, escono sconfitti dalla decisione del Gup".