Bramini, bloccato l'esproprio dell'azienda all'imprenditore fallito con credito Stato
LombardiaL'imprenditore monzese: "Sono commosso, è una delle più belle Vigilie di Natale della mia vita. Ma ora, più di prima, voglio che venga approvata una legge a tutela di chi vive i miei stessi problemi"
La domanda di liquidazione presentata dal legale di Sergio Bramini, l'imprenditore monzese dichiarato fallito nonostante un credito di quattro milioni di euro verso lo Stato, è stata accettata dal Tribunale di Brescia. "Non possono essere iniziate e proseguite azioni cautelari o esecutive né acquistati diritti di prelazione sul patrimonio oggetto di liquidazione da parte dei creditori", quanto spiegano i giudici bresciani.
La vicenda
Bramini aveva ricevuto visite di solidarietà anche da parte di Luigi Di Maio e Matteo Salvini (VEDI QUI IL VIDEO). Con questa decisione "si bloccherà immediatamente l'esproprio dell'azienda di Bramini, per cui i giudici avevano annunciato la decisione il 16 gennaio" spiega l'avvocato Monica Pagano. "Con l'accesso alla procedura di sovraindebitamento e il decreto di apertura della liquidazione si fermano tutte le azioni esecutive: Bramini avrà quattro anni per cedere i suoi beni a un prezzo congruo e al termine della procedura tutti i suoi debiti saranno dichiarati cancellati". "Sono commosso, è una delle più belle Vigilie di Natale della mia vita. Ma ora, più di prima, voglio che venga approvata una legge a tutela di chi vive i miei stessi problemi", le parole di Bramini.
Il sogno di Sergio Bramini
Sulla sua casa pende l'offerta di un imprenditore cinese dopo la messa all'asta da parte del Tribunale di Monza: "Registreremo un reclamo per far saltare l'aggiudicazione della mia abitazione il 27 dicembre, se il Tribunale farà opposizione noi faremo appello a Brescia", prosegue Bramini all'Ansa. Poi: "Se l'imprenditore cinese vorrà comprarla comunque, salderá al liquidatore e non più dal Tribunale, se si tirerà indietro la casa verrà venduta dal liquidatore". Poi Bramini ribadisce il suo desiderio per Natale: "Se riuscirò a capire come pagare il prestito che mi faranno quelli di Credito Italia e gli imprenditori, pur non sbilanciandosi, il mio sogno è ricomprare la mia villa costruita in una vita di impegno e sacrifici".
Le parole del ministro degli Interni, Matteo Salvini
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Interni, Matteo Salvini. Il vicepremier si è detto "soddisfatto" per il fatto che sia stato "sospeso quello che era un esproprio".
"Averlo preso come consulente - ha spiegato durante una visita in questura a Milano per gli auguri natalizi - rappresenta la difficoltà di milioni di italiani che avevano dei crediti con la Pubblica amministrazione e intanto sono falliti".
E ancora: "Per quanto mi riguarda - ha concluso Salvini - la prima casa non si tocca, azienda di famiglia e la bottega non si tocca. E' un altro segnale di cambiamento con cui chiudiamo questo 2018".