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Milano, accoltellò militari in Stazione Centrale: ridotta la pena

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Ismail Tommaso Hosni aggredì due militari e un agente della Polfer nel 2017. Ridotta la pena a 5 anni e 8 mesi per vizio parziale di mente 

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La Corte d'Appello di Milano ha ridotto da 7 anni a 5 anni e 8 mesi di carcere la condanna di Ismail Tommaso Hosni, l'italo-tunisino accusato di tentato omicidio, lesioni e resistenza per aver aggredito con due coltelli due militari e un agente della Polfer alla Stazione Centrale di Milano il 18 maggio 2017.

Riconosciuto il vizio parziale di mente

Già in primo grado il Gup Roberta Nunnari, nel processo con rito abbreviato, aveva riconosciuto al 21enne il vizio parziale di mente, accertato da una perizia. Il PM aveva chiesto 10 anni. A pena espiata, aveva stabilito il Gup, Hosni dovrà scontare anche tre anni di misura di sicurezza in una comunità. Le motivazioni della sentenza verrano pubblicate tra 90 giorni.

Cosa dice la perizia psichiatrica

La perizia psichiatrica, disposta dal Gup su richiesta dell'avvocato difensore, Giusi Regina, aveva stabilito che la capacità di intendere e di volere del giovane era "grandemente scemata al momento del fatto". I periti avevano segnalato un ritardo nello sviluppo mentale di Hosni e un disturbo della personalità. Inoltre, nel corso dell'aggressione, il 21enne era sotto l'effetto di cocaina. La "situazione di emarginazione, di frustrazione affettiva e relazionale, di fragilità emotiva accompagnata da una non completa maturazione sotto il profilo intellettivo", aveva scritto il Gup nelle motivazioni di primo grado, hanno influito sulla "condizione psichica" di Hosni.

L'imputato inizialmente indagato per terrorismo internazionale

Il giovane, come scrive il Gup, mise in atto un'azione "spropositata", un "gesto inconsulto", quando le forze dell'ordine gli chiesero i documenti, un'azione non supportata "da un movente rivendicativo o ideologico". Il ragazzo era stato anche indagato per terrorismo internazionale per aver postato video inneggianti all'Isis su Facebook, ma gli stessi PM hanno poi chiesto l'archiviazione.

La sentenza di primo grado

La sua azione contro le forze dell'ordine, è scritto sempre nella sentenza di primo grado, "è stata però sorretta da una particolare 'esaltazione emotiva', tale da consentire di registrare una sorta di corto circuito psico-fisico al termine del quale Hosni è apparso come 'svuotato'". Per il gup il giovane ha reagito ad una "legittima richiesta di esibire i documenti che ha interpretato come necessitante una reazione-aggressione in chiave difensiva". Aveva quei coltelli "ritenendosi in qualche modo in pericolo, pur non avendo difficoltà a ricordare ed ammettere di averli rubati" in un supermarket.