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Milano, sciopero degli studenti: bruciano bandiere di Lega e M5S

Lombardia
Gli studenti in corteo a Milano

Due gruppi di manifestanti sono partiti da Largo Cairoli e Piazza Oberdan. Fumogeni davanti alla sede della Marina Militare. Lancio di uova nei pressi del consolato americano 

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Ha preso il via a Milano il corteo ribattezzato ‘No Salvini Day’, organizzato dai collettivi studenteschi milanesi in aperta contestazione al vicepremier e ministro degli Interni, nella giornata di scioperi che coinvolgerà oltre 70 città a livello nazionale. Centinaia di partecipanti si sono riuniti in due diverse zone, in Largo Cairoli e l’altro in Piazza Oberdan, da cui sono partiti due cortei. I due tronconi si sono incontrati poi in via Broletto. I temi che gli studenti vogliono affrontare sono “le diseguaglianze e l’alternanza scuola lavoro, la legge di bilancio, l’edilizia scolastica e gli investimenti, il numero chiuso universitario e le scuole sicure”.

La protesta contro Salvini

Nel corso della manifestazione è stato dato fuoco a una bandiera della Lega Nord, nei pressi del Duomo. Poco dopo, gli studenti hanno dato alle fiamme anche una bandiera del Movimento 5Stelle.

La replica di Salvini

"Bruciare bandiere, immagini, simboli, libri... Non è bello. Noi all'odio e all'ignoranza risponderemo comunque sempre con le idee e con il sorriso, amici". Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Interni, Matteo Salvini, con riferimento alle proteste degli studenti. Prima in merito ai manifestanti che hanno bruciato dei manichini con la sua faccia aveva detto:"Ho visto che ci sono manifestazioni di studenti in cui hanno bruciato manichini con la faccia di Salvini ed è stato scritto 'Uccidere Salvini non è reato'. Io dico che il fuoco non è mai la soluzione". Il commento è arrivato durante la registrazione a Cinecittà del programma 'Nemo', su Raidue.

Solidarietà ai migranti

Nel corso del corteo alcuni manifestanti vestiti con tute bianche hanno acceso fumogeni davanti alla sede della Marina Militare in via Gonzaga. "Basta morti in mare, non si possono tenere centinaia di uomini donne e bambini in ostaggio su una barca, non si può criminalizzare la solidarietà di chi salva le persone. In sostegno a Mediterranea Saving Humans!", ha scritto sulla propria pagina Facebook il Coordinamento dei collettivi studenteschi, riprendendo i cori dei contestatori.

Lancio di uova al consolato Usa

Una delle soste previste lungo il percorso inoltre è stata nei pressi del consolato degli Stati Uniti, in zona Turati: un obiettivo deciso per esprimere solidarietà nei confronti della ‘carovana di migranti’ al confine fra Stati Uniti e Messico. A pochi metri dal consolato i manifestanti hanno lanciato uova e petardi alla polizia, presente sul posto in tenuta antisommossa. I contestatori hanno acceso alcuni fumogeni, fermandosi però prima delle transenne. Fra i binari del tram gli studenti hanno scritto "No borders", sistemando un manichino che simbolizza le vittime dell'immigrazione.