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Omicidio di Jessica, il Comune di Milano si costituisce parte civile

Lombardia
Foto di archivio

Palazzo Marino ha deciso di costituirsi parte civile contro Alessandro Garlaschi, accusato di aver ucciso Jessica Faoro in via Brioschi nel capoluogo lombardo

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Il Comune di Milano, in qualità di ente impegnato nella lotta contro la violenza sulle donne, ha deciso di costituirsi parte civile contro Alessandro Garlaschi, accusato di aver ucciso lo scorso febbraio la 20enne Jessica Faoro in via Brioschi, nel capoluogo lombardo.
La richiesta di costituzione come parte civile è stata deliberata nei giorni scorsi, e verrà formalizzata il prossimo 7 novembre davanti al Gup nel corso dell’udienza preliminare. La stessa istanza dovrebbe essere depositata dalla madre e, forse, anche dal fratello e dal padre di Jessica.

Le dichiarazioni dell'assessore Majorino

“Per la prima volta in un caso di femminicidio, quello di Jessica Faoro, un’istituzione come il Comune di Milano si costituisce parte civile al processo”, sottolinea Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali del comune di Milano. “Lo abbiamo fatto in questo caso e lo faremo anche in futuro non per una ragione simbolica, ma consapevoli che schierare l’amministrazione di una città come Milano al fianco delle famiglie e delle vittime di femminicidio contribuirà a dare forza a una battaglia che deve essere di tutti”, conclude Majorino.

La ricostruzione della vicenda

I genitori della vittima, separati, si erano visti sottrarre Jessica da parte dei servizi sociali, i quali l’avevano assegnata in affido a diverse comunità.
Secondo le indagini, la giovane donna è stata uccisa dal 39enne Garlaschi, tramviere, con 85 coltellate. L’uomo avrebbe poi bruciato una parte del tronco della giovane per cauterizzare una ferita ed evitare la fuoriuscita di un organo.
L’imputato ha affermato davanti agli inquirenti di aver inferto alla vittima solo tre coltellate leggere, dopo una lite in cui Jessica gli avrebbe detto “mi stai troppo addosso” e lo avrebbe ferito lievemente alle mani con un coltello. Garlaschi afferma di non ricordare precisamente cosa sia accaduto, negando al contempo di aver tentato qualsiasi approccio di tipo sessuale, al contrario di quanto sostenuto dall’accusa, pur ammettendo di sentirsi attratto dalla giovane.
Il difensore di Garlaschi, l'avvocato Francesca Santini, dovrebbe presentare la richiesta di rito abbreviato, che consentirebbe, in caso di condanna, uno sconto di un terzo della pena, in seguito all'accertamento di una perizia psichiatrica.