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Milano, più visitatori e 500 anni di vita in più per L'ultima cena

Lombardia
Immagine d'archivio (Agenzia Fotogramma)

Un intervento all’impianto di climatizzazione dell’area permetterà un maggiore afflusso di visitatori ammessi nel Refettorio e, inoltre, prolungherà la vita del capolavoro vinciano 

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Un intervento all’impianto di climatizzazione dell’area che ospita L’ultima cena permetterà un maggiore afflusso di visitatori nel Refettorio, e, inoltre, prolungherà la vita del capolavoro vinciano, soggetto a fragilità strutturali sin dall'epoca di Leonardo, di altri 500 anni. E’ quanto annuncia il Ministero per i Beni e le attività culturali, insieme a Eataly, patron dell’intervento.

L'aerazione del Cenacolo

L'impianto, grazie alla nuova unità di trattamento dell’aria, permetterebbe di immettere ogni giorno circa 10000 metri cubi di aria pulita all’interno del Refettorio di Santa Maria delle Grazie. Ad oggi, l’impianto attuale fornisce alla sala circa 3500 metri cubi d'aria. Grazie a questo intervento sarà possibile aumentare progressivamente il numero di visitatori ammessi ad ammirare il capolavoro. Oggi infatti il limite fissato è di 1320 visitatori al giorno, in gruppi tassativamente di 30 persone, per un totale di 400mila all’anno. Ma le richieste sono per quasi due milioni.

Obiettivo: "Rallentare il tempo"

Il nuovo sistema di ventilazione permetterà di aumentare il numero di visitatori del 16%: da febbraio i gruppi potranno essere formati da 35 persone, che dal 2021 saliranno a 40. L'amministrazione ha optato per una crescita graduale "per testare empiricamente ciò che avviene - spiega Stefano L'Occaso, direttore del Polo museale - Finora abbiamo fatto delle simulazioni con il Cnr e l'Università Bicocca ed è andato tutto bene". Il direttore è cauto sull'effettiva durata del tempo che la nuova tecnologia regalerà al Cenacolo: "Non sappiamo come cambierà l'aria nei prossimi secoli", ammonisce L'Occaso. Per il momento però "siamo arrivati - dice la direttrice del Museo Chiara Rostagno - a zero particelle inquinanti di notte e a 4-5 di giorno. Se ad esempio il pm10 all'esterno è 80, all'interno è 6. Quello che qui avviene in otto settimane, fuori accade in quattro ore: non possiamo fermare il tempo, ma rallentarlo sì", conclude Rostagno.