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Incendio Milano, Arpa: "Valori diossina alterati ma non pericolosi"

Lombardia
Foto di Archivio

Presentati i dati relativi alle analisi sulla qualità dell'aria condotte da Arpa in seguito all'incendio di via Chiasserini. L'assessore regionale Raffaele Cattaneo: "Dati tranquilizzanti"

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Proseguono a Milano le operazioni di spegnimento del rogo che ha distrutto un capannone nella periferia nord della città in cui erano state ammassate tonnellate di rifiuti. I vigili del fuoco lavorano incessantemente al cosiddetto 'smassamento' con turni di 4 ore e continui cambi. “Si cerca di accelerare il completo spegnimento per diminuire l’esposizione della cittadinanza agli odori”. Sono una decina i mezzi dei pompieri sul posto, in via Chiasserini, che operano anche con ventilatori e ragni meccanici per spostare gli ammassi di materiale combusto.
“Ogni volta che si sposta qualcosa escono colonne di fumo, è inevitabile, ma è l’unico modo per separare le aree e bagnarle abbastanza da spegnere il fuoco che cova sotto le macerie". In città si sente ancora il forte odore di bruciato.

Sospese fino a nuova comunicazione, a titolo cautelativo, le attività all'aperto nelle scuole situate nei pressi del rogo: lo ha stabilito la direzione scolastica dell'Istituto Comprensivo Maffucci, di cui fanno parte le scuole primarie 'Marie Curie' di via Guicciardi e 'Giacomo Leopardi' di viale Bodio, e la scuola media Maffucci dell'omonima via.

Arpa: "Nessun rischio per la salute"

Alle 14 di oggi, giovedì 18 ottobre, sono stati presentati i dati relativi alle analisi sulla qualità dell'aria condotte da Arpa in seguito all'incendio di via Chiasserini. L'assessore regionale alla Protezione civile Raffaele Cattaneo spiega che, per quanto riguarda la presenza di sostanze nocive nell'aria, emergono "dati tranquilizzanti". L'assessore ha inoltre sottolineato che la presenza della diossina è stata "in questo caso di gran lunga inferiore ad altri casi analoghi" verificatisi in passato. Lo conferma Arpa: "I valori registrati nelle prime ore dell'evento rientrano nella fascia inferiore della casistica riferita agli incendi più importanti avvenuti dal 2017 in Lombardia", si legge nella relazione che accompagna i risultati delle analisi.

I dati delle prime ore dopo l'incendio

In particolare, durante le prime fasi dell'incendio, il valore della concentrazione totale delle diossine e dei furani è stato pari a 0.5 picogrammi per metro cubo. Il limite oltre il quale la sostanza risulta pericolosa per la salute è dello 0.3 per un anno intero: ovvero, secondo quanto stabilisce l'Organizzazione Mondiale per la Sanità, il rischio per la salute è presente solo in caso di esposizione cronica e prolungata. I valori della diossina sono risultati quindi parzialmente alterati, ma non pericolosi per la salute. A favorire la bassa concentrazione degli agenti nocivi sono state le condizioni meteo della sera dell'incendio, che ne hanno permesso la dispersione verso l'alto. Anche le percentuali degli IPA, idrocarburi policiclici aromatici, sono risultate "coerenti con i valori che in Milano città vengono misurati nel periodo invernale". Infine, rispetto a monossido di carbonio, ammoniaca, acido solfidrico, anidride solforosa e ossidi di azoto - altri possibili inquinanti in caso di incendio - sono stati esclusi fin dalle prime ore del rogo valori anomali.

Il comunicato di Arpa in mattinata

In mattinata, invece, sempre l’agenzia lombarda per la protezione ambientale, in un bollettino, aveva spiegato che, dal fronte metereologico non arrivavano buone notizie per quanto riguarda la diffusione dell'odore e dei fumi, avvertiti nei giorni scorsi. "Un debole promontorio anticiclonico con massimi sull’Europa centrale - si legge - coinvolge marginalmente anche la Lombardia, garantendo condizioni di tempo stabile e prevalentemente soleggiato oggi, domani e nel fine settimana. La stabilità atmosferica garantirà l’accentuazione delle inversioni termiche nei bassi strati dell’atmosfera e al contempo scarsa ventilazione su tutta la regione: si attendono dunque condizioni da favorevoli a molto favorevoli all’accumulo degli inquinanti fino alla giornata di sabato 20 ottobre”.

Le parole del sindaco Sala

Sull’incendio scoppiato a Milano, in un deposito di rifiuti tra il quartiere Bovisasca e quello di Quarto Oggiaro “bisogna sottolineare che, non nascondiamoci dietro un dito, l’incendio potrebbe essere doloso e i responsabili vanno identificati e colpiti in modo esemplare perché Milano lo chiede”, lo ha spiegato il sindaco della città, Giuseppe Sala, intervenendo in diretta a Rtl. Per quanto riguarda il fumo e l’odore acre che si è diffuso in molte zone della città “rassicuro i cittadini che per la salute non ci sono problemi. I tecnici di Arpa se dicono che non c’è pericolo, non sono degli irresponsabili, anche se in città c'è una puzza brutta”.

La rassicurazione dell'assessore alla Mobilità e all'Ambiente

Sulla vicenda è intervenuto anche l'assessore alla Mobilità e all'Ambiente del Comune di Milano, Marco Granelli. Attraverso il proprio profilo Facebook ha voluto fornire aggiornamenti sulle fiamme che, quattro giorni fa, hanno avvolto il deposito di rifiuti in via Chiasserini: "L'accelerazione di mercoledì sta dando i suoi frutti - scrive l'assessore -. Grande lavoro anche questa notte alla luce delle torri faro del Comune. In funzione due pinze meccaniche che hanno demolito gran parte del magazzino che conteneva i rifiuti che bruciano. Ora le ruspe del NUIR del comune di Milano e i mezzi dei vigili del fuoco possono lavorare in sicurezza". Per spegnere definitivamente l'incendio saranno necessarie altre 24-36 ore.

Il consiglio: “Stare poco all’aria aperta”

L'assessore Granelli ha dato anche alcuni suggerimenti alla cittadinanza: "Precauzionalmente invitiamo fino a domani sera (venerdì 19 ottobre) a mantenere queste precauzioni: chiudere le finestre, cercare di andare all'esterno il meno possibile, fare altrove manifestazioni". L'avvertimento è valido sia per le zone vicine alla ditta Ipb che per quelle in cui l'odore generato dal rogo è più fortemente percepibile.

Proseguono le indagini

In un primo momento sembrava che i rifiuti fossero stoccati nel capannone senza autorizzazione ma, stando agli ultimi sviluppi, Ipb Italia, a cui Ipb aveva ceduto il ramo d'azienda, pare potesse avvalersi dell'autorizzazione dell'azienda cedente. L'inchiesta, coordinata dalla PM Donata Costa e condotta dalla squadra mobile e dai Vigili del Fuoco, è volta anche ad individuare chi potrebbe aver appiccato l'incendio. In corso anche le indagini sul rogo di Novate Milanese.