In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Milano, incendio: scemato odore di bruciato in Duomo e nel centro

Lombardia
Immagine d'archivio (Agenzia Fotogramma)

“Arpa sta facendo tutti i rilievi e risulta che non ci sono sostanze tossiche nei fiumi, sopra i livelli ordinari" lo ha dichiarato l'assessore all'Ambiente, Marco Granelli

Condividi:

Nel pomeriggio, in piazza Duomo e nel centro di Milano, è scemato il forte odore, ben percepibile in mattinata, derivante dall’incendio alla ditta Ipb di via Chiasserini, scoppiato domenica 14 ottobre, fra i quartieri di Quarto Oggiaro e Bovisasca. I vigili del fuoco sono ancora al lavoro per spegnere le fiamme e da oggi si sta utilizzando un braccio meccanico, che viene usato per demolire le travi pericolanti, permettendo così agli scavatori di poter entrare in quello che resta del magazzino e tirare fuori i rifiuti che altrimenti continuerebbero ad alimentare il fuoco. A breve sarà invece collocato un ventilatore per deviare il fumo e permettere a questa pinza di lavorare meglio.

I rilievi dell'Arpa

Secondo i primi accertamenti effettuati dall’Arpa non ci sarebbero rischi per la salute dei cittadini derivanti dall’inalazione del fumo che si è diffuso in città. I Vigili del Fuoco sono ancora sul posto per la bonifica dell’area. In precedenza, le autorità avevano avvertito di tenere le finestre chiuse. 
"Oltre al campionamento di microinquinanti, che prosegue in maniera continua dalla notte in cui è divampato l'incendio in via Chiasserini, a Milano, Arpa sta effettuando misure speditive anche in altre zone di Milano, a seguito di varie segnalazioni di odori riferibili al rogo. Le strumentazioni non rilevano presenza anomala di sostanze tossiche", fa sapere l'Arpa.

Nessuna sostanza tossica nei fiumi

“Arpa sta facendo tutti i rilievi e risulta che non ci sono sostanze tossiche nei fiumi, sopra i livelli ordinari. Cioè non c’è benzene e non ci sono inquinanti, questo ci rassicura però è chiaro che l’odore c’è e sappiamo anche che, quando brucia la plastica, si produce diossina, quindi meno tempo di esposizione c’è e meglio è per tutti”. Lo ha spiegato l’assessore all’Ambiente del Comune di Milano, Marco Granelli, recatosi sul luogo dell’incendio per effettuare un sopralluogo. Granelli, questa mattina in un post su Facebbok aveva scritto "Abbiamo dato una forte accelerata. Vigili del Fuoco e Comune di Milano hanno potuto iniziare le operazioni di smassamento di rifiuti: cioè i rifiuti parzialmente bruciati vengono spostati togliendo così l'alimentazione al fuoco. Prima si spegne l'incendio infatti, minori saranno i giorni di esposizione ai fumi; e questo è fondamentale per la salute di tutti", aggiunge l'assessore, che sottolinea: "Milano non può permettere di essere trattata così da criminali, i responsabili devono pagare fino in fondo".

Giovedì 18 ottobre task force Regione-Comune

Domani una task force tra Regione e Comune si riunirà in via Chiasserini, nel deposito dove è scoppiato l’incendio, per fare il punto della situazione. Parteciperanno l’assessore all’Ambiente della Lombardia, Raffaele Cattaneo, l’assessore all’Ambiente del Comune, Marco Granelli, la vicesindaco Anna Scavuzzo, insieme ai rappresentanti dell’Ats di Milano, dell’Arpa Lombardia, dei vigili del fuoco e della protezione civile.

Sull’incendio indaga anche la Dda

Sul maxi incendio scoppiato domenica 14 ottobre, nel capannone della Ipb, sta indagando anche la Dda, diretta dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci, competente in materia di reati di traffico illecito di rifiuti. In Procura sono aperti diversi fascicoli sull’incendio di domenica e su quello scoppiato lunedì mattina in un’altra azienda di stoccaggio rifiuti a Novate Milanese.

Fiamme anche a Novate

Poche ore dopo l'incendio di via Chiasserini, un altro rogo era scoppiato a Novate Milanese, in una ditta che si occupa anch'essa dello smaltimento dei rifiuti, in particolare della carta da macero. (Nelle immagini girate martedì 16, la nube che da Novate si allunga verso Milano).Il Nucleo Operativo Ecologico (NOE) ha scoperto e sequestrato un deposito abusivo nel Milanese. L’immondizia era nascosta all’interno di un capannone industriale situato nel comune di Cornaredo, provincia di Milano.

Discarica abusiva scoperta a Cornaredo

Il Nucleo Operativo Ecologico (NOE) ha scoperto e sequestrato un deposito abusivo di rifiuti nel Milanese. L’immondizia era nascosta all’interno di un capannone industriale situato nel comune di Cornaredo, provincia di Milano.Si tratterebbe di rifiuti speciali, soprattutto in materiale plastico, quantificati in circa 1200 metri cubi, trasportati e stoccati nel capannone in maniera del tutto illegale.