Lo psicologo Jonathan Haidt: "I ragazzi tornino a giocare"

Il New York Times ha lodato il suo libro, primo in classifica per diverse settimane, mentre altre testate internazionali hanno attaccato sia il metodo sia il contenuto di “La Generazione Ansiosa”, dello psicologo Jonathan Haidt, edito in Italia da Rizzoli ed enorme caso letterario negli Stati Uniti. Il direttore del New Yorker, David Remnick, ha dedicato una lunghissima intervista all’autore e l’ha intitolata: “Jonathan Haidt vuole togliere il telefono ai vostri figli”. Ed è proprio così. Secondo lo psicologo, infatti, gli alti livelli di ansia e depressione che attraversano la Generazione Z, quella di chi è nato tra gli anni Ottanta e il 1995, sono legati all’ingresso senza freni e limiti di quei giovani nel mondo di smartphone e social media, che hanno trasformato l’infanzia del gioco e dei rapporti interpersonali in un’infanzia di schermi, video da 15 secondi e solitudini. Per questo, ci ha detto in un’intervista, è necessario legiferare su un’età minima di accesso al mondo digitale. Non tutti, però, sono d’accordo con lui. Come un telefono può interferire con le nostre menti? Perché siamo usciti indenni da televisione, videogame e non da questo? La tecnologia ci cambia sempre, se si passa dalla tv alla radio e poi dalla radio al computer, il modo in cui interagiamo con il mondo cambia. Ma quello che è accaduto con gli smartphone e con i social media è che abbiamo passato una soglia tra il 2010 e il 2015, tutto è cambiato per i giovani. Nel 2010 la generazione dei millennial nati tra gli anni '80 e il 1995 usavano i loro telefoni tradizionali per comunicare l'uno con l’altro. Ma in quel periodo di cinque anni dal 2010 al 2015 tutti hanno scambiato i loro telefoni tradizionali con smartphone con Instagram, telecamere, Internet veloce. Dal 2015 i giovani potevano essere online sempre. La metà degli adolescenti americani dice di essere online praticamente tutto il giorno. Guardare tre ore di tv al giorno lascia fuori tre ore di altre cose, stare online 12-16 ore al giorno lascia fuori tutto il resto il tempo per giocare con gli amici, per ridere, stare al sole, per imparare, per parlare con i genitori, avere un hobby, leggere un libro, la generazione Z ha perso praticamente tutto quello che c’è nell’infanzia e l’ha rimpiazzato con milioni di video da 15 secondi. Lei parla di aprire l’età di Internet a 16 anni. Qui da noi si è regolato l’utilizzo di smartphone nelle scuole. È a favore di regolamentazioni o sarebbe meglio educare i giovani all’uso dei social? Come americano sono sempre molto prudente nel raccomandare dei limiti da parte del governo, sarebbe bello se potessimo solo educare i giovani e loro potessero dire: “Ok aspetteremo di avere 15 anni”, ma questa tecnologia è diversa da tutto il resto. Perché i bambini di dieci anni sono su Instagram? Lo chiedono, ci supplicano, perché dicono: “Tutti gli altri ci sono e io vengo emarginato”. Queste compagnie ci hanno messo in una trappola e hanno messo le mani su bambini sempre più piccoli, hanno tolto loro l’infanzia. Il governo deve mettere dei limiti di età per attività che inducono dipendenza come il gioco d’azzardo, la droga, esattamente anche per i social media. Ci devono essere limiti di età quando si tratta d pornografia, sessualità, cose che ai ragazzini saranno mostrate sui social media. Devono imporre un limite di età per l’esposizione a violenza estrema: persone che vengono uccise con armi da fuoco, accoltellate, che cadono da edifici, vengono investite. Spesso i ragazzini su TikTok vedono molte di queste cose orribili. Il governo deve proteggere i bambini da cose che sono pericolose fisicamente, TikTok ha ucciso molti, molti bambini per sfide pericolose. E per tutti questi motivi non è qualcosa dove possiamo semplicemente dire: “Ok, i genitori devono parlare con i loro figli”. Ci stiamo provando ma non funziona. Dobbiamo mettere un limite di età, è importante. Il governo deve fare il suo lavoro. I suoi critici ritengono sia un po’ semplicistico addossare le responsabilità ai social, riducendo il ruolo delle determinanti sociali, economiche e politiche della salute mentale dei giovani? Sembra che i miei critici non abbiano letto il mio libro. Il mio libro non parla dei social media ma parla della trasformazione dell’infanzia, della grande riconfigurazione dell’infanzia. Avevamo un’infanzia basata sul gioco. I bambini giocavano e imparavano attività sociali e il loro cervello si sviluppava in quel modo. Ora abbiamo un’infanzia basata sui telefoni e questi si sono impossessati dei loro cervelli e impedisce loro di avere esperienze normali. C’è qualcosa di nuovo che sta entrando nelle nostre vite. Che impatto avrà su tutto questo l’Intelligenza artificiale? Il problema principale per la generazione Z è che i giovani hanno una vita basata sul telefono e questo li ha portati via da una vita basata sul mondo reale. Gli esseri umani si evolvono con cinque sensi in un mondo tridimensionale. Ed è questo che dobbiamo fare, ma l’AI si impossesserà dei social media e del resto del mondo digitale e li renderà ancora più strabiliante e questo succederà soprattutto per i maschi, loro guardano già tanta pornografia, la pornografia diventerà ancora più incredibile e immersiva si unirà all’AI. I cinesi hanno già utilizzato AI nelle bambole sessuali, nei robot per il sesso, e quindi ora un giovane può avere un’esperienza sessuale, fisica con questi robot e innamorarsi di loro. Quindi l’AI ci porterà ancora più lontani dal mondo reale. I bambini sono molto soli, la generazione Z è molto isolata. Loro pensano che con l’AI non saranno più soli. Forse nell’immediato potrà aiutare, dopo invece questo sarà nocivo. Dobbiamo stabilire il principio quest’anno: i bambini non sono adulti e le tech company non possono fare ai bambini ciò che fanno agli adulti. Dobbiamo stabilire il principio di età minima e, finché non sapremo che sta succedendo, dobbiamo proteggere i bambini sotto i 16 da queste nuove tecnologie e lasciarli crescere nel mondo reale. Che cosa deve fare un genitore del suo smartphone quando varca la soglia di casa? Anche semplici accorgimenti possono aiutare: nessuno smartphone a tavola, e nessuno smartphone nella camera da letto di bambini e ragazzi.

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