Perché è importante l'omaggio a Jack Kirby nel film "I Fantastici 4 - Gli inizi"

“Se guardate ai miei personaggi, ci troverete me. Non importa che tipo di personaggio creiate o immaginiate, qualcosa di voi deve rimanere lì”. Con questa frase di Jack Kirby, al secolo Jacob Kurtzgerg, si chiude “Fantastici 4: Gli inizi”. Una citazione evidente, grandissima, che certifica un omaggio doveroso e forse un po’ tardivo. Lo spirito di Jack Kirby aleggia per tutto il film del Marvel Cinematic Universe diretto da Matt Shakman e approdato in sala il 23 luglio, e non solo per gli evidenti rimandi al suo immaginario di cui è pieno il design della pellicola. L’omaggio è scientifico e quasi didascalico sin dall’inizio: nella scelta dell’ambientazione su Terra-828, un riferimento palese alla data di nascita di Kirby: il 28 agosto; nelle prime scene, con una sequenza che ricalca la magnifica copertina del numero 1 di Fantastic Four, datata novembre 1961; nella trama principale, che segue sostanzialmente gli eventi dei numeri dal 48 al 50 , che contengono la prima apparizione di Galactus e Silver Surfer, sebbene per il film sia stata scelta Shalla-Bal e non Norrin Radd, e le sia stato dato il background riscritto da Lee per il personaggio, una origin story che a Kirby non è mai piaciuta. Il Re dei Comics Per i grandi appassionati di fumetto americano, Jack Kirby è semplicemente il Re dei Comics. Un ruolo universalmente riconosciuto, così come quello di sostanziale demiurgo dell’universo Marvel. Per il grande pubblico, invece, è un nome molto meno conosciuto, a differenza di quello del suo più celebre compagno di lavoro: Stan Lee. Tra gli storici e fan del fumetto non ci sono dubbi intorno al ruolo che Kirby ha avuto nel plasmare quasi tutti i personaggi più noti usciti dalla Casa delle Idee. Kirby ha creato Capitan America e il suo compagno Bucky quando la Marvel si chiamava ancora Timely Comics. Poi, a partire dal 1961, ha dato forma a I Fantastici Quattro , Thor, Hulk, Ant-Man, Iron Man, gli X-Men, Galactus, Silver Surfer, Black Panther, gli Avengers. Ha avuto un ruolo persino nell’ideazione e nel design di personaggi come Spider-Man e Daredevil , affiancando nelle fase creative iniziali gli autori Stan Lee, Steve Ditko e Bill Everett. Shankman e Feige: "Il film è un omaggio a Kirby" “È stato un visionario. Non avremmo i Marvel Studios oggi se non fosse per Jack Kirby ha detto Shakman, regista di “I Fantastici 4 – Gli inizi", in un’intervista a Marvel.com -. Ha creato così tanti di questi personaggi straordinari e ha costruito questo mondo accanto a Stan Lee. Così tanti dei nostri eroi sono stati lanciati dalla sua mente e della sua penna, e volevamo rendergli onore”. Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, ha ribadito: “Volevamo che questo film fosse una sfrontata celebrazione del Signor Kirby, il cui nome penso debba essere citato all’unisono con quello di Stan Lee in ogni momento. Non è mai stato loquace o in prima fila come Stan, se n’è andato tanti anni fa, e non ha potuto vedere nulla di ciò che il suo lavoro aveva ispirato”. "Mente e penna", non solo matita Sono dichiarazioni significative, con alcune parole chiave molto utili a raccontare chi è stato Jack Kirby e cosa è successo tra lui, Stan Lee e la Marvel. Parole come “mente” e “penna”, e non “matita”, lasciano intendere chiaramente che a Kirby viene oggi riconosciuto, anche dai Marvel Studios, un ruolo autoriale di primo piano, almeno alla pari di quello avuto da Stan Lee. Un evidente cambio di rotta. Nel materiale promozionale del film “Avengers” , addirittura non era presente, salvo poi essere incluso nella versione finale del film come co-creatore dei personaggi. Stan Lee invece era ovunque: alle convention e in ogni singolo film del MCU con un suo cameo fino alla sua scomparsa avvenuta nel novembre del 2018. Certo, Kirby era morto nel 1994, 14 anni prima dell’uscita di “Iron Man”, primo film prodotto dai Marvel Studios, ma “I Fantastici 4 – Gli inizi” dimostra che un omaggio evidente e palese era possibile anche in assenza dell’autore. kirby vs marvel, una lunga battaglia La verità è che Kirby lasciò la Marvel alla fine degli anni ‘60 in rotta con Stan Lee, lamentandosi proprio dello scarso riconoscimento datogli. Andò alla rivale DC dando vita a un nuovo pantheon e a personaggi come Mister Miracle e Darkseid, tutt’oggi uno dei villain più celebri dell’universo fumettistico di Superman e Batman. Nelle trame del suo "Quarto Mondo", diede sfogo alla sua frustrazione inventandosi un personalissimo alter ego di Stan Lee, Funky Flashman, impresario fanfarone che tenta di approfittarsi del talento da escapista di Mister Miracle. Poi tornò alla Marvel a metà degli anni ’70, ma passò buona parte dei suoi ultimi anni impelagato in battaglie legali con l’editore per vedersi riconosciuti i propri meriti e diritti e per recuperare le centinaia di migliaia di tavole originali da lui disegnate. Dopo essere stato pioniere nello sviluppo del fumetto supereroistico, lo divenne anche nelle questioni sindacali che riguardano gli artisti che lavorano nell’industria. Il metodo Marvel: come funzionava la collaborazione lee-kirby In numerose interviste Kirby ha rivendicato il suo ruolo creativo dentro la Marvel, spiegando come avvenivano le sessioni lavorative con Lee. I due discutevano insieme, al telefono o di persona, delle trame; Kirby si metteva al lavoro sulle tavole, disegnando le scene e scrivendo le didascalie; Lee ritoccava queste ultime e aggiungeva i dialoghi per completare il fumetto. Lo stesso Lee, in un’intervista rilasciata a Comics Journal nel 1968, confermò di fatto il metodo: lui dava un’idea di base, poi Kirby “realizza più o meno le trame di queste storie. Tutto ciò che faccio è un po’ di editing. Magari può succedere che gli dica che è andato un po’ oltre in una direzione o in un’altra. Certo, occasionalmente gli do una trama, ma siamo praticamente entrambi autori di ciò che realizziamo”. La battaglia degli eredi In altre occasioni, però, i meriti non sono apparsi distribuiti così equamente. Gli eredi di Jack Kirby hanno portato avanti una lunga battaglia con la Marvel riguardo i diritti d’autore sui personaggi da lui creati, chiusa nel 2014 con un accordo extragiudiziale. Nel 2023, sette anni dopo questo accordo, Neal Kirby, figlio di Jack, ha criticato aspramente il documentario di Disney+ “Stan Lee”, accusando gli autori di non dare sufficiente spazio al ruolo avuto dal padre nella nascita della Marvel Comics. L’approccio adottato con “I Fantastici 4 – Gli inizi” è completamente diverso, il riconoscimento è palese, manifesto è il debito di riconoscenza nei confronti del fumettista cresciuto nel Lower East Side di Manhattan da genitori ebrei immigrati dall’Austria. Ed è giusto che sia così.

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Gabriele Lippi