Universo Nespolo: storie di libertà in mostra a Verbania

C’è molto Ugo Nespolo nella mostra in corso a Verbania, probabilmente, tutto. Tutto ciò che serve per comprendere questo artista, piemontese di Mosso, piccolo centro della Valdilana. Figlio della provincia di Biella, dove è nato nel 1941, è riuscito a entrare della porta principale nel mondo dell’Arte, riuscendo a viverlo con grande libertà. Girando per l’esposizione, allestita a Villa Giulia fino al 28 settembre, il visitatore può scoprire le sue molte attitudini, i suoi flussi creativi, sviluppati in una sessantina d’anni di carriera. Un’antologica che non segue un ordine cronologico ma mixa i suoi vari periodi artistici: Arte Povera, Dadaismo, Pop Art, Futurismo. Ironico, sperimentatore, Nespolo ha sempre cercato di contaminare i vari generi, di confrontarsi con diversi mezzi espressivi, senza prediligerne uno in particolare. Tutto gli è utile per esprimersi, per dare corpo alle sue idee, per portare la sua vita nell’Arte e viceversa. Ugo Nespolo, artista Cos’è l’Arte e cosa racconta la sua mostra “Universo Nespolo”? La parola “libertà” nel mondo dell’Arte, non è così comune, non è così consueta. Parrebbe che, invece, il mondo dell’Arte fosse, sembrerebbe essere il mondo della libertà assoluta, uno va in qualunque direzione, anzi. In realtà non è vero, perché il mondo dell’Arte, il cosiddetto Art World, è condizionato intanto dal mercato e da alcune regole molto precise. L’artista in genere si adegua, perché il mercato vuole che l’artista ripeta sempre le stesse opere, perché il mercato vuole quelle. Questa mostra “Universo Nespolo”, che è anche il mio lavoro di tanti anni, ha cercato un po’ di sfatare questa leggenda, a mio danno, diciamolo. Ho fatto un danno controcorrente, una sorta di wrong way, di strada sbagliata. In effetti, invece, è una strada che si è rivelata molto giusta, io ho cercato sempre di fare la cosa giusta, pur passando di palo in frasca, usando tecniche diverse, usando davvero una sorta di libertà, dal passare dall’opera lirica al cinema sperimentale; passare dai vetri di Murano, ai mosaici e alle ceramiche faentine; ai quadri e a tante altre attitudini. Alla fine, se uno riguardasse – e conviene farlo – la Storia dell’Arte, vedrebbe che alcuni grandi artisti del passato avevano mescolato tutto ciò che ho detto ora ma, soprattutto, avevano mescolato un altro tema, che nel mondo dell’Arte manca spesso: la Cultura. Senza la Cultura la mano non sa dove andare e non sa cosa fare e non è vero che l’Arte è soltanto una questione di attitudine, di mano. Il post-moderno ha insegnato che l’abilità, la capacità manuale, si sono estinte. Everything goes, tutto va bene, tutti sono artisti; questa è stata la direzione che il post-moderno ci ha indicato, ormai è ora di finirla e, in effetti, è finito da solo. Il mio amico, il filosofo francese Jean Baudrillard diceva “perché non dire che è già tutto finito, allora, se la direzione è questa? Perché non dire che l’Arte si sta auto cancellando, a mano a mano che va avanti? Questa mostra – e il mio lavoro – vogliono dimostrare, se possibile, che non è vero, che non è così, che si può fare dell’Arte e che l’Arte è sempre un fatto vivo, specialmente se l’Arte sposa ragione e una sorta di piccolo misticismo. Arte e fantasia, che binomio è? Il mondo senza la fantasia non sarebbe quasi nulla, quella fantasia che corrisponde all’immaginazione, al progetto. Anche l’Arte deve avere un progetto, che non è soltanto quello di vendere i quadri a prezzi più alti ma è il progetto del fatto che l’Arte, siccome è condizionata da questo prezzo che è volubile nel tempo, cioè, i valori mercantili spariscono nel tempo, piano piano – oppure - fortunatamente, qualcosa no, però su quello non si può contare. Quello su cui si può contare è che l’Arte ti faccia sognare, ti faccia pensare, ti faccia raccogliere, ti dica qualcosa, faccia parte della tua vita; se è solamente un decoro per le pareti, allora, va bene tutto. Sandro Parmiggiani, curatore della mostra Che allestimento ha scelto, per la mostra “Universo Nespolo”? “Universo Nespolo” è la mostra, alla Villa Giulia di Verbania, che presenta – in 14 sezioni – tutto il complesso e variegato percorso di questo artista, tra i più importanti anche a livello internazionale. C’è la stanza dedicata ai libri, come opere e come libri d’artista ma sono tantissime le atre sezioni: dai cimenti con l’Arte Povera; con quella che lui definisce Arte Ricca; ai famosi dipinti delle visite al museo; alle fotografie; ai film, che sono stati per Ugo Nespolo un cimento fondamentale nella sua attività, per tutta la sua attività. Possiamo dire che, in fondo, lui ama scomporre e ricomporre con la tecnica del puzzle, le forme, le figure, sempre – però – restando fedele all’impatto e alla forza comunicativa del colore e alle regole della geometria.

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