Le copertine dei romance sono cambiate (e anche la società)

Il rosa è un genere storicamente bistrattato, etichettato come “letteratura minore”. Un pregiudizio che persiste, sebbene negli ultimi anni lo straordinario successo commerciale abbia portato a un parziale sdoganamento di questi romanzi. Dopo il Covid, secondo l’Associazione italiana editori, le vendite sono più che raddoppiate in Italia, seguendo un trend globale. È così che i romanzi rosa - una volta relegati a edicole, autogrill e supermercati - hanno conquistato il loro spazio nelle librerie, che si sono di conseguenza colorate di inedite tinte sgargianti. I romanzi non sono più gli stessi di cinquant’anni fa, quando il genere era monopolizzato dalla collana Harlequin, arrivata in Italia nel 1981 da oltreoceano grazie a Mondadori con il nome di Harmony. L’offerta si è notevolmente ampliata con una fioritura di case editrici specializzate e un’invasione di sottogeneri: dal dark al fantasy romance, passando per la variante sport. Il lieto fine non è più obbligatorio. Le protagoniste, un tempo soggiogate dagli ego maschili, sono motori dell’azione e le trame si sono fatte via via più inclusive. La comunità LGBTQ+ è finalmente rappresentata: è finita l’egemonia etero, e anche quella dell’uomo e la donna bianchi. Quello che non è cambiato è il desiderio di evadere di chi acquista questi libri. Un sogno che deve iniziare ancor prima che si legga l’incipit, con una copertina che sia all’altezza delle aspettative e faccia prefigurare un po’ della magia che si ritroverà tra le pagine. Per questo le cover sono una parte fondamentale dell’esperienza di lettura romance. E gli editori di oggi puntano molto sull’abito. Un tempo forse l’investimento era minore, ma le copertine dei romance sono sempre state uno specchio della società e della condizione della donna, nel bene e nel male. “Due amanti. Sguardi sognanti tra innamorati, abbracci, passione: le copertine dei romanzi rosa di un tempo erano queste. Oggi sono meno struggenti e passionali, ma il sesso - che c’è sempre stato - è più esplicito nella narrazione, a differenza del passato, quando per aggirare la censura editoriale si ricorreva a delle metafore e a delle perifrasi, salvo poi sbizzarrirsi nelle cover”, spiega Patrizia Violi, giornalista e autrice di “Breve storia della letteratura rosa”, edito da Graphe. Per uno strano paradosso le copertine attuali quindi sono più caste, anche se c’è molta più libertà di espressione. La testata americana Pudding ha condotto uno studio sistematico sui romanzi rosa pubblicati dal 2011 al 2023 negli Usa arrivando ad alcune conclusioni. In copertina le immagini sono sempre meno sensuali. Non è una regola, ma una tendenza. Qualche riscontro lo troviamo tra i bestseller delle tre principali scrittrici italiane. Una farfalla stilizzata campeggia sul Fabbricante di lacrime - il libro più venduto in Italia del 2022, e così anche i libri di Rokia, pubblicati dalla stessa casa editrice, seguono uno stile simile. Quelli di Felicia Kinglsey, che restano più fedeli al modello classico e privilegiano i toni del violetto, sono men-free: ragazze di tutti i tipi, ma di uomini non c’è traccia. Sul frontespizio di uno dei più celebri libri “Due cuori in affitto” campeggiano addirittura dei captus. Questo cambiamento delle cover è in linea con i nuovi messaggi veicolati dal genere: ”La consapevolezza femminile è protagonista, per questo l’uomo è marginalizzato, quasi assente, e non c'è più tanta interazione romantica in copertina”, sottolinea Violi. Le copertine dei romance sono leggibili come dei manifesti della sensibilità femminile e femminista che cambia. Oggi come ieri. Dal Secondo dopoguerra le connessioni sono evidenti. Negli anni '50 e '60, quando le donne entrano massicciamente nel mondo del lavoro, gli uffici e le aziende sono scenari privilegiati, così come gli ospedali per via del gran numero di infermiere. Con l’avvento dell’aviazione commerciale, i posti esotici trionfano. Negli anni ‘70 segnati dal movimento della liberazione della donna la nudità delle figure e il contatto tra i partner è in allineamento con la nuova temperie politico-culturale. “Per capire le premesse del romance contemporaneo dobbiamo arrivare agli anni Novanta quando si afferma la cosiddetta chick lit, letteralmente ’letteratura per pollastrelle’, che a discapito di quello che si possa desumere dal nome fu il risultato di una ricerca di un’università americana che suggerì di dare un taglio differente alle storie per uscire dai vecchi schemi”, spiega Violi. È così che i toni sono diventati più ironici e dissacranti e sono nati libri come "Bridget Jones's Diary" nel 1996. Opere che hanno varcato la cerchia delle super fan e hanno smesso di essere libri da foderare con copertine fake per l’imbarazzo di essere giudicate. Al resto ci ha pensato TikTok in cui si è formata negli anni una romance community estesa e affiatata. Prima che nel 2020 si registrasse il boom, si veniva da un decennio di predominio della copertina fotografica: economica, ma decisamente grottesca, reminiscenza dei vecchi fotoromanzi. I grandi introiti degli ultimi anni e lo sviluppo di un’estetica del romance sopraffina, con un pubblico di giovani lettrici e lettori molto esigenti, hanno cambiato le regole del gioco. Le edizioni sono diventate ricercate e cartonate, per questo più costose dei tascabili a cui si era abituati A testimoniare questo processo c’è Chiara Topo, illustratrice che fino al 2020 si occupava di genere fantasy e che negli ultimi cinque anni si è specializzata nel design dei romance, vista l’ingente richiesta da parte delle case editrici. “Oggi vivo di cover di romanzi rosa. Ho iniziato con le autrici indipendenti che prediligono ancora le immagini di coppia e la raffigurazione del protagonista maschile, poi sono passata ai piccoli editori fino a grandi realtà del settore come Salani e Sperling. Le commissioni si sono moltiplicate”, racconta. I colori sono fondamentali: “Ci richiedono un’esplosione cromatica: io lavoro molto con rosa, gialli e blu, ma ogni storia è diversa e mi porta a dei risultati differenti”. Secondo la già citata ricerca di Pudding, che ci permette di misurare questa inversione di tendenza con i numeri e non con il mero colpo d’occhio, nell’ultima decade si è registrata un’impennata di illustrazioni. “L’ultima tendenza che vedo affermarsi e che mi piace molto per gusto personale è quella del fumetto. Mi chiedono dettagli più accentuati e cartooneschi ”. Gli autori sono sempre più consapevoli dell’importanza della copertina e arrivano, come ci racconta Topo, a inviare al grafico delle foto - magari con lo zampino dell’intelligenza artificiale - per disegnare un personaggio che si avvicini il più possibile a quello che si è immaginato e che le lettrici si aspettano di vedere. Di certi personaggi, del resto, si finisce per innamorarsi davvero.

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