Dungeons & Dragons, un successo lungo 50 anni

Cinquant’anni fa, Gary Gygax e Dave Arneson davano vita a un nuovo gioco di ruolo, sfruttando le loro esperienze nelle dinamiche dei wargames e costruendo un mondo fantasy potenzialmente infinito sotto il nome di Dungeons & Dragons. Era il gennaio del 1974 quando la Tactical Studies Rules pubblicò e distribuì il primo set di D&D: una scatola con dentro tre brevi manuali e sei fogli di tabelle e grafici, basato sul wargame Chainmail, creato dallo stesso Gygax qualche anno prima. Al giocatore veniva data per la prima volta la possibilità di calarsi nei panni di un personaggio fantasy, scegliendo la propria razza, la propria classe, il proprio allineamento, scegliendo se essere uomo o elfo, guerriero o mago, legale, caotico o neutrale. Un immediato successo commerciale Fu un successo commerciale immediato e straordinario: sette mesi per esaurire la prima tiratura di 1000 copie, altri sette per la seconda di 2000; poi una terza pubblicazione da 3000, una quarta da 4000. Tutte esaurite, e una lunga serie di ristampe con qualche parziale modifica, anche significativa, come quelle che nel 1997 rimossero ogni riferimento esplicito ai lavori di J.R.R. Tolkien, trasformando, per esempio, gli hobbit in halfling e i balrog in balor, per problemi di copyright. Un gioco in continua evoluzione Erano i primi semi di un gioco che avrebbe incontrato una crescita esponenziale, un momento di crisi editoriale e aziendale e una rinascita tutt’ora in corso, che avrebbe dovuto affrontare superstizioni e controversie di vario genere, e che negli anni si sarebbe decisamente evoluto e complicato rispetto a quella prima versione semplificata. Nella sua prima edizione, D&D prevedeva infatti solo tre classi , quattro razze , tre allineamenti . Oggi la possibilità di scelta di un giocatore sono decisamente più ampie, il mondo di Dungeons & Dragons si è ampliato e continua a espandersi, e il suo successo continua a essere straordinario. L'era Wizards of the Coast Ad avere in mano questo straordinario gioco, oggi, è Wizards of the Coast, etichetta di proprietà della Hasbro, che rilevò i diritti dalla Tactical Studies Rules schiacciata da 30 milioni di debiti nel 1997. Nel 2002, Dungeons & Dragons deteneva una quota di mercato dei giochi di ruolo venduti pari al 50% e l’ultimo manuale del giocatore, uscito nel settembre del 2024 come primo libro del rilancio pensato proprio per i 50 anni, ha battuto ogni precedente record di vendita per un prodotto di D&D . Dati che stupiscono fino a un certo punto se si pensa che si stima che Dungeons & Dragons conti 85 milioni di fan in tutto il mondo e circa 20 milioni di giocatori, più di 18 milioni di iscritti a D&D Beyond, il portale che fornisce tool digitali per il gioco. Come funziona D&D D&D è un gioco di ruolo in cui un gruppo di amici interpreta personaggi di vario genere che si uniscono in una compagnia per condurre un’impresa avventurosa utilizzando un sistema basato sul lancio di dadi a più facce. A guidarli è il Dungeon Master, persona che incarna sia il ruolo del narratore sia quello dell’arbitro, costruttore della storia e del mondo in cui questa si sviluppa. Uomini, elfi, halfling, mezzelfi, mezzorchi, draconidi si uniscono nelle esplorazioni di ambienti sotterranei e boschi e nei combattimenti contro orchi, goblin, non morti, manticore, draghi e un vasto campionario di creature mitologiche e minacciose. Si può combattere con spade, asce, archi e pugnali ma anche con gli incantesimi, e rendersi utili alla compagnia con abilità come quella di seguire le tracce, conoscere più lingue, saper interpretare scritti arcani. D&D e il Satanic Panic Negli anni ’80, Dungeons & Dragons finì nell’occhio del ciclone di diverse associazioni e comunità religiose con l’accusa di promuovere il satanismo e la stregoneria. Un luogo comune legato alla presenza in queste avventure di magia e creature malvagie, e alimentato dal Satanic Panic che imperversò negli States, varcandone anche in parte i confini, proprio in quel periodo. Oggi quei giorni sono così lontani che a Lucca Comics & Games, la mostra Gateway to Adventure: 50 Years of D&D Art ha portato dentro una chiesa la collezione di Matthew Koder . E dentro la stessa chiesa , si sono persino tenute sessioni di gioco live. Il grande ritorno degli ultimi anni A favorire la rinascita e l’ultima ondata di grande popolarità di D&D ha certamente contribuito la serie tv Netflix Stranger Things, i cui protagonisti giocano con la storica “scatola rossa” del basic set pubblicata nel 1977. E per quanto le battaglie e i lanci di dadi abbiano senza dubbio un ruolo rilevante, a caratterizzare D&D è soprattutto la parte di interpretazione e improvvisazione, che permette di creare situazioni estemporanee, impreviste e spesso buffe e divertenti. Lo spirito goliardico del gioco è perfettamente interpretato anche da serie animate come The Legend of Vox Machina e film come Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri, uscito nel 2023 e capace di superare i 200 milioni di incasso globale al botteghino. Il podcast di Radio DeeJay In Italia, il nuovo picco di popolarità di Dungeons & Dragons ha trovato un’incarnazione decisamente originale nel podcast di Radio DeeJay prodotto da OnePodcast Dungeons & DeeJay, ideato da Francesco Lancia e nato da un’idea decisamente brillante. Ex Dungeon Master con la voglia di tornare a giocare, Lancia ha pensato di coinvolgere un gruppo di personaggi dello spettacolo e del mondo della cultura che non avevano mai provato il gioco. Il podcast ha raggiunto le tre stagioni coinvolgendo nel suo cast Rocco Tanica, Brenda Lodigiani, Victoria Cabello, Matteo Curti, Francesco Costa, Alessandra Patitucci e Francesca Michielin, e diventando uno degli appuntamenti dal vivo più amati delle ultime edizioni di Lucca Comics & Games. La testimonianza di Francesco Lancia “Dungeons & Dragons è una versione per adulti di un gioco che tutti abbiamo fatto da bambini il facciamo che, facciamo che io sono un drago e tu un mago – spiega Francesco Lancia - ci hanno dato qualche regolina in più per permetterci di divertirci di più, di rischiare di più, di prendere più avventure”. Sulla riscoperta di D&D, Lancia pensa che un ruolo importante lo abbia avuto la pandemia: “Ci ha chiuso dentro casa e noi abbiamo cercato delle vie di fuga, e chi aveva un ricordo del gioco di ruolo si è lasciato portare in un altro mondo dove non esiste nulla di quello che stai vivendo ma è tutto incredibilmente rischioso e avventuroso. Molto credo abbia fatto anche Stranger Things che ha portato Dungeons & Dragons all'interno di un prodotto che hanno visto in tantissimi”. Dungeons & DeeJay ha saputo cavalcare l’onda, ma senza volerlo nelle intenzioni iniziali: “Quando l'abbiamo prodotta non era ancora uscita la stagione di Stranger Things con la serie in cui proprio si vedono loro che giocano, si citava D&D ma non si vedeva così tanto, quindi siamo stati fortunati a intercettare questa wave di ritorno secondo me meritatissima perché è un gioco bellissimo forse il gioco più bello del mondo”. Un gioco che lui stesso ha riscoperto dopo averci giocato da adolescente e poi essersene allontanato, e in cui ha saputo coinvolgere personaggi inizialmente molto scettici: “Le prime persone che hanno partecipato a Dungeons & DeeJay erano tutte persone con cui avevo un rapporto diretto di lavoro e di amicizia, si fidavano di me. Probabilmente la parte interessante per me è stata superare il pregiudizio che ciascuno di loro aveva nei confronti del gioco di ruolo, che invece era visto come una roba da sfigati, una roba lontana da loro, che qualcuno di loro mi aveva detto essere molto più complicata che divertente. Ma non è minimamente così e credo che Dungeons & DeeJay abbia aiutato anche un po' a smontare questo pregiudizio”. Un altro, dei tanti, che Dungeons & Dragons ha dovuto sconfiggere per potersi imporre, sempre più, come il gioco di ruolo più amato al mondo.

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