Tra oro e luce risplendono in una nuova vita i mosaici del Duomo di Monreale

Don Nicola, il parroco del duomo di Monreale, chiama l’immenso portone di ingresso “la porta dello stupore” perché, mi racconta, “chiunque entri, appena varca la soglia rivolge lo sguardo verso su e rimane senza parole, abbagliato da una bellezza talmente immensa da sembrare quasi soprannaturale”. Anche noi abbiamo la stessa sensazione, ora più che mai accentuata, con il nuovo impianto di illuminazione ad accrescere lo splendore di un mosaico che riproduce le scene della Bibbia, dalla Creazione all'Ascensione di Cristo, e ricopre interamente l’interno del Duomo, le pareti, le colonne, i soffitti. Il mosaico Il mosaico si estende per più di 6300 metri quadrati ed è il più ampio al mondo dopo quello della basilica di Santa Sofia a Istanbul. Rendere più visibile la bellezza e offrire ai visitatori e ai fedeli un’esperienza visiva completamente rinnovata era l’obiettivo del progetto di trasformazione che ha riguardato l’impianto di illuminazione, interamente sostituito, ripensato e rinnovato appositamente per far risaltare le preziose tessere su fondo d'oro, in un intervento di cui si è occupata l'azienda austriaca Zumtobel e che tra le fasi di progettazione e di installazione ha impegnato 20 persone e richiesto quasi 2 anni di lavoro. Ora il Duomo di Monreale e le sue preziose superfici musive rifulgono in una nuova luce nella penombra della Rivelazione. La presentazione, alla presenza di S.E. Mons. Gualtiero Isacchi, Arcivescovo di Monreale, Don Nicola Gaglio, Parroco del Duomo di Monreale, Matteo Cundari, Managing Director Zumtobel Italia e Dario Bettiol, Head of Marketing Zumtobel Italia. La cattedrale Il Duomo rappresenta un magnifico esempio di arte arabo normanna, un'opera unica al mondo per la sua ricchezza di dettagli e la maestria artistica, che anche il Comitato del Patrimonio Mondiale delle Nazioni Unite ha riconosciuto, designandolo come Patrimonio dell'Umanità UNESCO nel 2015. Da oltre 850 anni il complesso monumentale di Monreale, che comprende la cattedrale, il convento benedettino e il palazzo reale, domina le pendici del Monte Caputo, affacciandosi sul golfo e sulla città di Palermo. Simbolo di eccellenza artistica e architettonica, voluto da Guglielmo II, detto il Buono, e completato nel 1172, è uno dei tesori più grandi della Sicilia, una magnifica fusione di stili architettonici in cui i visitatori sono colpiti dapprima dalle proporzioni armoniose e poi cominciano a percepire qualcosa che sembra essere senza tempo, in uno spazio in cui il nuovo e l’antico si fondono in un desiderio di trascendenza che tocca lo spirito, con la figura di Cristo Pantocratore, che domina con il suo gesto accogliente e lo sguardo penetrante e affascina sia i credenti sia coloro che invece sono lontani dalla fede. “La cattedrale non è solo un monumento di straordinaria bellezza che suscita in coloro che la visitano stupore, ma soprattutto è grande annuncio della Bellezza della fede cristiana. Il prendersi cura di essa, non è soltanto una responsabilità, ma il desiderio della comunità cristiana di raccontare ancora, all'uomo di oggi, che Cristo è la sola luce. Per me pastore di questa chiesa è strumento preziosissimo” dice Mons. Gualtiero Isacchi, Arcivescovo di Monreale. Narrazione per immagini “L’immenso impianto musivo formato da singole icone deve considerarsi allo stesso tempo come un’unica immagine, una “icona globale”. La narrazione iconografica nella sua totalità rivela la storia dell’umanità dal suo inizio al suo compimento, dalla cosmogonia alla parusia. Tutte le icone sono scritte su un fondo di luce, esse sono come “depositate al centro di un abisso infinito di acque luminose” . Perché, come afferma Florensky: “L’icona si dipinge sulla luce, la luce si dipinge con l’oro, cioè si manifesta appunto come luce, pura luce, non come colore. Più precisamente, ogni rappresentazione emerge in un mare di dorata beatitudine, lavata dai flutti della luce divina”. L’intera cattedrale è dimora di luce” Dice Don Nicola Gaglio. I mosaici che decorano, nella loro interezza, la Cattedrale di Monreale offrono un manto musivo che per ampiezza non ha pari nel panorama artistico del Medioevo. Date le dimensioni del progetto la sua realizzazione ha richiesto un periodo di tempo piuttosto lungo, che probabilmente va dal 1177 al 1183, con l’impiego di più squadre di artigiani riuniti in Sicilia direttamente da Bisanzio, sebbene il contributo degli artigiani locali non sembri essere trascurato. L'intero ciclo mosaico è ordinato secondo una precisa logica teologico-dogmatica che si muove dalle scene dell'Antico Testamento nella navata agli episodi del Nuovo Testamento nelle navate laterali; continua, in celebrazione della Chiesa, con gli eventi nelle vite di San Pietro e San Paolo nelle navate laterali e si conclude con la glorificazione di Cristo tra le gerarchie celesti , che si svolge nell'area del presbiterio all'interno del coro e nell'abside centrale. Impianto luci all'avanguardia Il Duomo di Monreale torna ora a risplendere sotto una luce nuova, grazie a un progetto che unisce innovazione tecnologica, sostenibilità ed eccellenza artistica. “L’obiettivo principale era sviluppare una soluzione luminosa su misura, in grado di esaltare i dettagli intricati e i colori vivaci dei mosaici, mantenendo intatta la sacralità e l’atmosfera del luogo. Questo ha richiesto un sistema che fosse visivamente efficace, ma anche rispettoso dell’architettura storica,” ha spiegato Matteo Cundari, Managing Director Zumtobel Italia, aggiungendo: “illuminare la cattedrale rispettandone la sacralità ha reso necessario sviluppare nuove progettualità e pensare un impianto appositamente dedicato tenendo presente che valorizzare le proporzioni e l’architettura significa rendere la bellezza più accessibile a tutti e che la luce non è solo tecnica e tecnologia ma è linguaggio ed emozione”. Il nuovo impianto di illuminazione è stato progettato per valorizzare l’eccezionale ricchezza artistica e l’atmosfera solenne della Cattedrale, superando i limiti del sistema precedente, ormai obsoleto, che utilizzava lampade alogene i cui costi operativi e di manutenzione sono estremamente elevati e che a causa della scarsa resa cromatica nei toni blu e rosso, riproducevano i colori gialli e dorati dei mosaici in maniera non del tutto fedele. Con la nuova soluzione di illuminazione LED torna invece in primo piano la ricchezza dei dettagli dei mosaici senza sottolineature “teatrali” di zone specifiche dell’apparato musivo. Anni di lavoro L’intervento, durato quasi due anni, ha previsto l’installazione di apparecchi LED di ultima generazione, progettati specificamente per adattarsi ai vincoli architettonici della Cattedrale e restare invisibili agli occhi dei fedeli e dei visitatori. Ogni sorgente luminosa è stata attentamente calibrata per ottenere una resa cromatica ottimale e illuminare in modo equilibrato l’intero spazio, dalle navate centrali all’altare, fino agli intricati dettagli dei mosaici della volta. Grazie a un sistema di controllo avanzato basato su DALI , l’intensità luminosa può essere modulata in base alle diverse esigenze: dalle celebrazioni liturgiche alle visite turistiche, la luce si adatta a ogni occasione, restituendo al pubblico l’integrità artistica e spirituale del monumento. Insieme al nuovo sistema di illuminazione, sono stati portati a termine anche importanti lavori di restauro sui mosaici, per mettere in sicurezza, riconsolidandole, le tessere pericolanti alla parete e per rimuovere completamente la patina di sporco e grasso che si era accumulata nel corso degli anni.

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