Forme Mobili, in Triennale il nuovo allestimento del Museo del Design

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Per questo nuovo appuntamento con FLASH siamo stati alla Triennale di Milano dove abbiamo visitato il nuovo percorso espositivo del Museo del Design Italiano. Dieci sezioni tematiche, tutte in relazione con la moda.

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Si chiama ‘Forme Mobili’ proprio perché mette in evidenza

le connessioni e la sinergia tra diversi elementi. Il nuovo allestimento del museo diretto da Marco Sammicheli in quello che è certamente uno dei luoghi simbolo della cultura milanese è il risultato di un importante lavoro di ricerca e acquisizione che Triennale ha svolto nel corso degli ultimi sei anni, una ricerca che va di pari passo con la trasformazione dei costumi e della società.

 

“Il nuovo percorso del Museo fa emergere, come suggerito dal titolo, il rapporto tra design e movimento nel tempo", spiega Sammicheli. “Una riflessione si sviluppa attorno alla relazione che lega i concetti di abito, inteso come ciò che risponde a specifiche funzioni per la persona, di abitudine, ossia l’enunciazione e la pratica di una consuetudine sociale, e di abitacolo, dove questi elementi vivono conquistando uno spazio pubblico e privato. Attraverso questo percorso abbiamo voluto mettere in dialogo discipline legate alla progettazione, che oggi più che mai,risultano sempre più interconnesse per contenuti, messaggi, per principi di ispirazione e pratiche produttive, con forme di influenza reciproca.”

 

“Questo nuovo allestimento è il risultato di un importante lavoro di ricerca e acquisizione che Triennale ha svolto nel corso degli ultimi sei anni”, ha dichiarato Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano. “Un lavoro che ha portato alla costituzione di diversi fondi dedicati all’opera di alcuni protagonisti del design e della progettazione italiani. Anche per lo sviluppo della collezione, come per tutte le attività di Triennale, abbiamo privilegiato un approccio trasversale e multidisciplinare, valorizzando il dialogo tra linguaggi espressivi e discipline. È stato possibile implementare la nostra collezione anche grazie al lavoro di studio, valorizzazione e promozione del design che è confluito in alcune mostre che abbiamo organizzato, come il ciclo dedicato a Ettore Sottsass o le esposizioni su Carlo Mollino e su Alberto Meda.”

 

La forte relazione con il mondo della moda

Dieci sezioni tematiche che rappresentano delle costanti nella storia del design italiano. Per esempio è evidente il legame con la meccanica del corpo, così come l’ispirazione dell’arte e i rapporti coi saperi artigiani, il ruolo e la tradizione del disegno, la costituzione di una comunità internazionale, la costruzione di una realtà produttiva che ha dato vita e continuità al Made in Italy. La particolarità è che ogni sezione è messa in relazione con il mondo della moda sulla base di assonanze compositive tra forme, materiali, periodi storici e idee progettuali, riempiendo un po’ quel vuoto lasciato proprio nella città protagonista della moda nel mondo.

Nello spazio della Curva sono esposti oltre duecento oggetti della collezione di Triennale, presentati all’interno di scaffalature e dispositivi mobili realizzati ad hoc che attraversano l’intera lunghezza del Museo. Il percorso mette in evidenza le connessioni e la sinergia tra diversi elementi: l’evoluzione del concetto di moda nel tempo, la relazione tra le funzioni e l’abito, il legame tra rappresentazione ed emancipazione della persona. 

 

Oltre alla moda, Il Museo del Design Italiano include anche altri due nuovi ambiti di ricerca e divulgazione: quello della nautica, rappresentato da disegni e modelli, e quello dell’illustrazione, che include progetti legati alla satira, al disegno per riviste e giornali e alla grafica d’autore.

Il gioco dei rimandi

Grazie all’allestimento progettato da Luca Stoppini, il visitatore si muove, come fosse in un deposito, attorno a torri rotanti tra un caleidoscopio di specchi che favoriscono il gioco dei rimandi di un design che continua ad accompagnare la vita e i comportamenti di ognuno di noi in una sorta di viaggio nel tempo, come recita la poltrona di Gaetano Pesce.

L’obiettivo è offrire al visitatore un'esperienza di visita ricca di connessioni.

 

“L’allestimento è una prosecuzione ideale di Cuore, archivio storico e centro studi di Triennale inaugurato a febbraio 2024”, ha spiegato Luca Stoppini. “L'emersione degli archivi, il display delle nuove acquisizioni, il dialogo tra le discipline sono rappresentati attraverso il camminamento all'interno di un deposito che ha occupato gli spazi del Museo.”

 

 

 

 

 

 

 

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