Le "infinite forme" di Tony Cragg in mostra alle Terme di Diocleziano

Sembrano provenire da un altro pianeta, le sculture di Tony Cragg in mostra a Roma, alle Terme di Diocleziano. Con le loro forme liquide e sinuose, le opere di Cragg, celebrato artista inglese di Liverpool, classe 1949, ci raccontano la sua visione del mondo, come spiega bene Sergio Risaliti che, insieme con Stéphane Verger, ha curato questa corposa esposizione. “Tony Cragg è uno dei maggiori protagonisti e artefici del nostro tempo, dell’Arte Contemporanea. Dagli anni ’70 è uno sperimentatore, mai pago di rinnovare il linguaggio della Scultura moderna”, sottolinea Sergio Risaliti. “In questo spazio le opere di Cragg dialogano perfettamente con l’ambiente circostante, con questi grandi volumi, con questa stratificazione archeologica delle murature e con i manufatti qui presenti. Il titolo “Tony Cragg. Infinite forme e bellissime” rimanda a Charles Darwin e alla meraviglia, allo stupore che lo scienziato provava continuamente davanti ai processi evolutivi, di nascita e di metamorfosi della Natura. La stessa meraviglia, lo stesso stupore che proviamo noi di fronte a queste forme bellissime, che sembrano generarsi all’infinito, autogenerarsi, come nei processi naturali. Cragg sostiene che il linguaggio dell’artista è parallelo e anche, in qualche modo, compete con la Natura nella creazione di quello che addirittura la Natura non può creare, perché la fantasia umana, il pensiero umano, riescono a produrre immaginazioni che continuano a sorprenderci di fronte a quelle naturali ma il dialogo con la Natura è storicamente accertato, tra l’artista e il mondo circostante e anche con la realtà. Tony Cragg ha iniziato come scienziato, negli studi di chimica, biologia e lo si capisce bene dal suo approccio nei confronti del mondo, del micro e del macrocosmo. Lui intreccia studi e interessi nei confronti dell’archeologia, della biologia, della geologia e della chimica ma anche in questo rapporto continuo che si capisce che ha tra il piano terrestre, la Terra e il Cosmo. È come se, alcune delle sue opere, fossero scese tra noi provenendo da un altro pianeta. È questa continua meraviglia, questo continuo stupore, che rendono le opere di Tony Cragg un’esperienza conoscitiva, un’esperienza emozionale straordinaria”. Le aule che ospitano la mostra rappresentano una sfida per Cragg. I suoi lavori, frutto della manipolazione dei materiali usati - acciaio, legno, marmo, bronzo – si confrontano con le aule ampie e vuote delle Terme, luoghi che invitano a sognare, a immaginare altri mondi, altre storie. “Questa mostra si compone di una ventina di sculture”, racconta Tony Cragg. “La sfida è farle convivere con uno spazio così grande, con questi volumi così ampi. Ho selezionato lavori che ho prodotto negli ultimi dieci, dodici anni, opere che dialogassero sia tra loro sia con lo spazio circostante. È difficile, perché è uno spazio astratto. Prima di tutto ci sono le dimensioni dell’edificio; sono arrivato qui, ho studiato lo spazio e ho fatto una scelta tra i lavori che avevo a disposizione. Alcuni di essi li ho scelti per la necessità di avere lavori abbastanza grandi da poter essere inseriti in questo spazio. Ho deciso che era impossibile collocarvi opere molto grandi, perché questo è davvero uno spazio enorme. Se pensi di collocare qui dentro delle grandi opere, se sfidi questo spazio, allora perderai la battaglia, perché questo edificio sarà sempre molto più grande delle cose che ci metterai dentro. Sono uno, due, tre, quattro ambienti e in ogni ambiente coinvolto si ha un tipo speciale di dialogo. Ogni spazio è leggermente diverso o anche molto diverso e quindi ho cercato di considerare alcuni lavori come una questione di stratificazione, come qualcosa che ha a che fare con il tipo di evoluzione della forma; altre, invece, come cose che hanno a che fare con il tipo di volume coinvolto”. Le maestose Terme di Diocleziano ospitano la mostra “Tony Cragg. Infinite forme e bellissime” fino al 4 maggio. Una personale che permette al pubblico di approfondire la conoscenza di Tony Cragg e contestualmente di vedere un museo – a pochi passi dalla Stazione Termini – che di per sé merita una visita.