Correggio 500 a Parma, si celebra il genio rinascimentale con le nuove tecnologie

Niente nasi all’insù né sguardi rivolti verso l’alto. Stavolta, gli affreschi firmati dal Correggio all’interno della cupola del refettorio, nel monastero dei Benedettini di Parma, si possono ammirare ad altezza d’uomo. È possibile farlo grazie alle fotografie digitali realizzate da Lucio Rossi, che hanno portato – diciamo così - il Paradiso in terra, in occasione di Correggio 500, ricorrenza che celebra i 500 anni dalla consegna dell’opera ai frati da parte dell’artista. Il progetto multimediale lo spiega lo stesso Lucio Rossi: “Celebriamo i 500 anni di questo capolavoro artistico. 500 anni fa, Correggio consegnava ai Benedettini – che ancora abitano il monastero - la Cupola di San Giovanni evangelista. Il mio progetto vuole far sì che questo importante compleanno sia celebrato “portando giù” questa cupola. Il titolo, in effetti, è “Il cielo per un istante in terra” e questo Paradiso lo porto ad altezza d’uomo. Quando io sono stato su, a fotografare la cupola, la mia intenzione è stata subito questa: spezzettarla in piccoli pezzi e ricomporla; ricomporla in piano, per poter fare vedere questo capolavoro a tutti. Questo, non soltanto per mostrare un capolavoro: non è né una mostra fotografica né una descrizione storico-artistica della cupola. “Il cielo per un istante in terra” ha, piuttosto, l’intenzione di celebrare un compleanno, dopo 500 anni; di fare qualcosa che continui quest’opera, che la rimandi, che la rimandi in avanti, che la consigli e che la spieghi ai giovani con un metodo digitale. Insomma, ricostruire questa cupola e portarla ad altezza d’uomo, è un metodo che può essere utilizzato per tantissimi capolavori d’Arte e ci rimanda questo momento bellissimo, questo paradiso fatto di questi uomini, di questi volti, di questi angioletti che volano fra le nuvole e ci deve far riflettere. Il mezzo è la fotografia, in questo caso la fotografia digitale, assolutamente indispensabile per fare una cosa del genere ma il soggetto è un capolavoro d’Arte. Abbiamo superato sia l’uno sia l’altro, stiamo raccontando un sogno, stiamo raccontando il Paradiso. È questo l’intento che deve essere raccolto da questa mostra: rimandiamo al futuro – con un sistema moderno, una cosa antica – e questa cosa qui sarà sempre moderna alla stessa maniera”. La sensazione è di straniamento, perché guardare da vicino ciò che solitamente è a decine di metri d’altezza, impressiona e stupisce. Lo sottolinea anche il Sindaco di Parma, Michele Guerra. “Correggio 500 è un’occasione unica, ci permette di festeggiare i 500 anni della magnifica cupola di San Giovanni, avvicinando quell’opera in modo innovativo. Quindi, non soltanto recandosi fisicamente nel monastero e restando lì in contemplazione dello straordinario lavoro che Correggio ha lasciato a Parma ma mettendo accanto a questa forma di fruizione quello che è il digitale, quella che è la possibilità immersiva di entrare nelle opere e quello che è lo straordinario progetto fotografico che Lucio Rossi ha fatto, avvicinando la cupola del Correggio e costruendo un fotopiano, una installazione, che ci permette analiticamente di entrare nei dettagli della cupola. Si tratta di un modo di raddoppiare la poetica del Correggio. Quindi, tenere insieme la normale fruizione delle opere d’Arte, con quello che le nuove tecnologie ci permettono, per avvicinarle in maniera ancora migliore. A Parma si può fare, perché a Parma abbiamo la fisicità delle opere del Correggio e accanto ci sono le nuove tecnologie. Credo serva anche ad alimentare un dibattito su come avvicinare, su come riproporre e su come analizzare e studiare nel profondo l’Arte che ci circonda. È il modo migliore di festeggiare i 500 anni della cupola, perché tiene insieme quell’epoca e la nostra contemporaneità in un modo virtuoso, un modo perché si supportino l’una con l’altra”. Gli fa eco il manager culturale Mauro Felicori. “Una città civile, quando decide la propria politica culturale, deve avere a cuore prima di tutto il proprio patrimonio; che va custodito, restaurato quando necessario ma anche valorizzato e fatto conoscere. La Cultura non può essere un fatto elitario, che riguarda solamente le persone istruite, il patrimonio deve essere oggetto di interesse da parte di tutti i cittadini. Noi dobbiamo immaginare città più colte, più consapevoli della propria storia e della propria bellezza. Questo vale per Parma più che per altre città, in quanto Parma è una città straordinaria e qui, con questa iniziativa dedicata a Correggio, siamo veramente nel cuore della grandezza di Parma. Dunque, questa installazione è molto interessante; si apre per alcuni mesi un monastero normalmente chiuso e l’altra novità importante di questa mostra è l’uso delle tecnologie digitali. Se noi vogliamo davvero che la Cultura non sia un fenomeno di élite ma sia posseduta da tutti, abbiamo necessità di inventare ogni stratagemma per far sì che le persone, anche non istruite, si avvicinino all’Arte. In particolare, per far sì che si avvicinino all’Arte i giovani, i quali oggi vivono spesso più nel territorio digitale che nel territorio reale. Dunque, il digitale è un’opportunità, se usato bene, per rendere la fruizione dei beni culturali, un’esperienza gradevole, divertente e anche affascinante, perché le tecnologie sono sempre più spettacolari. Quindi, questo esperimento che si fa su Correggio, potrà essere utile a tante altre città, per imparare come si fa a fare bene”. Insomma, i 500 dalla consegna degli affreschi della cupola, sono il pretesto per costruire un percorso che indaga gli affreschi presenti in città: quelli di San Giovanni, del Duomo e della Camera di San Paolo. Un percorso che conta 500 passi, nei 500 anni della ricorrenza; le persone potranno visitare installazioni multimediali, in modo particolare la mostra di Lucio Rossi, ma non solamente quella. L’affascinante Camera della Badessa, all’interno del Monastero di San Paolo, è un altro lascito di Correggio, prestigiosa espressione di un Rinascimento maturo. Qui, si potrà – indossando un visore – vivere un’esperienza immersiva, che porterà il pubblico dalla Parma di epoca romana a quella degli anni durante i quali visse il pittore. Così come si potrà godere della spettacolare Assunzione della Vergine nel cielo della Cattedrale. Di più: il complesso monumentale della Pilotta, nel cuore della città, conserva opere grazie alle quali approfondire la conoscenza del Correggio e le molte sfumature della sua Arte. Un viaggio attraverso luoghi e monumenti identitari, che sono non soltanto una testimonianza locale della grandezza del Correggio e degli altri maestri che operarono a Parma ma anche un vanto di livello internazionale.

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