Sandro Veronesi: "È il pudore che ci aiuta a trovare la lingua giusta per ogni storia"

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Filippo Maria Battaglia

Filippo Maria Battaglia

©Getty

Lo scrittore torna in libreria con "Settembre nero", un romanzo ambientato nella Versilia degli anni '70. L'intervista durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24

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Si chiama Gigio Bellandi, ha 12 anni, una madre irlandese , un padre dagli occhi scuri e pieni di luce che fa l’avvocato, una sorella per cui stravede. È lui il protagonista di “Settembre nero” (La Nave di Teseo, pp. 304, euro 20), il nuovo romanzo di Sandro Veronesi.

Più che la  vita di Gigio, Veronesi qui racconta alcune settimane di quella vita, durante l’estate trascorsa in Versilia nel 1972, segnate peraltro da una storia d’amore con una sua coetanea. Poche settimane, ma così intense da stravolgerne la vita.

In questa intervista, Veronesi si sofferma sugli oggetti e sugli odori del racconto, sul ruolo della memoria e dei ricordi, e sull'importanza del pudore, che -  come spiega durante la nuova puntata di "Incipit" - "aiuta a trovare la lingua giusta, perché ogni storia ha una sua lingua".

L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.

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