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Legacies and Visions. From Comel to Karshan, alla Domus Comeliana

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Sabrina Rappoli

La mostra, che ha preso il via il 27 settembre, permette di conoscere e apprezzare la figura di Comel, raffinato collezionista e filantropo, che sempre sostenne le Belle Arti

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La rassegna Legacies and Visions. From Comel to Karshan presenta per la prima volta un importante nucleo di opere provenienti dalla collezione del professor Marcello Comel (1902-1995), fondatore dell’Institutio Santoriana – Fondazione Comel. Personalità celebre per l’infaticabile, pionieristico impegno nel panorama internazionale della medicina e della ricerca dedicata all’umanesimo medico, Comel emerge quale mecenate illuminato e raffinato collezionista. I dipinti e le opere su carta presentati, prevalentemente di artisti italiani dei secoli XIX e XX, restituiscono l’inedito ritratto di Comel umanista, filantropo e strenuo sostenitore delle belle arti. Tra i capolavori esposti si annoverano dipinti di Gerolamo Induno, Moses Levy, Giovanni Lomi, Arturo Tosi, Lorenzo Delleani, Giuseppe Pallanti, Carlo Sbisà e Arturo Nathan ed opere su carta di Telemaco Signorini, Mario Sironi, Filippo De Pisis e Renato Guttuso.

La linea curatoriale scelta prevede un incontro ravvicinato con le opere della collezione per riscoprire piccoli e grandi gioielli del Novecento italiano, restituiti alla piena fruibilità anche grazie ad un’accurata campagna di restauri. La vision di Comel, promossa dall’Institutio Santoriana di cui Comel fu il primo presidente, ha ispirato la storia della Fondazione fino ai nostri giorni ed è stata recentemente condivisa dalla rinomata artista americana Linda Karshan. Al nutrito e variegato lascito dell’artista alla Fondazione sono dedicate le ultime due sezioni della mostra, che presentano una notevole varietà di opere su carta e libri d’artista. Fulgido esempio di umanesimo e filantropia, queste preziose opere d’arte, tra cui spiccano The Orlo e The Orlo Reversed, Shell ed il volume Footfalls, dimostrano altresì la rilevanza della collezione Comel nel nostro tempo e l’accresciuta capacità della stessa di trasmettere i principî che la ispirarono alle generazioni future. L’importante iniziativa è patrocinata dal Comune di Pisa. L'ingresso è gratuito su prenotazione; il catalogo Artemide è a cura di Giulia Martina Weston.