Homo Faber, a Venezia in mostra l'alto artigianato internazionale
Lifestyle Lupe de la VallinaL'esposizione, organizzata dalla Fondazione Michelangelo, trova la sua collocazione ideale negli spazi del complesso monumentale della Fondazione Giorgio Cini, sull'Isola di San Giorgio. L'abbiamo visitata per la rubrica FLASH
La terza edizione di Homo Faber propone un viaggio lungo l’intero percorso della vita umana. Dall'infanzia ai viaggi, dalle storie d'amore ai sogni, Homo Faber 2024 offre uno spaccato inedito della maestria artigiana racchiusa negli oggetti che scandiscono i momenti più preziosi delle nostre esistenze. L’artigianato d'eccellenza diventa, dunque, lo strumento per celebrare le tappe fondamentali della vita, insieme con le piccole esperienze di tutti i giorni.
Ispirata ai dieci temi che compongono The Journey of Life, Homo Faber presenta una ricchissima selezione di oggetti unici realizzati da maestri artigiani provenienti da tutto il mondo, in una sorprendente varietà di competenze, tecniche e approcci innovativi.
Curatore della mostra è Luca Guadagnino, che qui esalta le sue raffinate doti di regista. ""Nulla è stato difficile", ci dice "al netto della complessità dell'operazione, quanto molto pieno di piacevoli sorprese. Riuscire a mettere insieme lo spazio della Fondazione Cini, con le molteplici diversità di tutto il mondo degli artigiani che abbiamo portato qui, alla Fondazione Cini, in un percorso che non coprisse gli artigiani né la Fondazione Cini, ma desse rilievo a entrambe, questa è stata la cosa che - devo dire - ci ha guidato e ispirato di più", oltre al fatto della relazione bella con la Fondazione Michelangelo e con Hanneli Rupert".
Nicolò Rosmarini ha curato l'esposizione, insieme con Luca Guadagnino.
"E' incredibile capire tutto il lavoro che c'è dietro, tutto ciò che fa la Michelangelo Foundation, di portare consapevolezza del lavoro fatto a mano di questi artigiani e poi vederlo realizzato in tutto quello che noi abbiamo pensato nell'allestimento", sottolinea Rosmarini. "Quindi, dall'utilizzo dei tessuti per rivestire le stanze, alla creazione di incredibili opere d'Arte commissionate appositamente, come gli alberi di cartapesta; a vedere arrivare da tutto il mondo gli arazzi che rappresentano il Gioco dell'oca, che sono stati realizzati su disegno commissionato da noi insieme con Nigel Peak; con dei colori scelti, poi, oguno ha utilizzato la propria tecnica e ci ha molto colpito quando abbiamo visto ognuno rappresentare con le proprie idee, le proprie teniche e le proprie culture, i propri materiali, lo stesso concetto, che era quello del Gioco dell'oca, della gioia e del gioco.
L'artigianato, d'altro canto, è una delle eccellenze del nostro Paese, ricorda Luca Guadagnino. "La manifattura in Italia è importantissima, l'artigianato è una cosa che incontriamo tutti giorni nella nostra pratica, siamo entrambi architetti io e Nicolò e lavoriamo in uno studio di interior design; dunque, ci confrontiamo quotidianamente con la realizzazione delle cose, che spesso è manuale, è fatta proprio dal passaggio della tradizione di un mestiere, da un artigiano all'altro: è fondamentale. L'Italia, il Giappone, l'India, sono Paesi dove l'artigianato è cruciale.
Tra i partner di Homo Faber c'è Mazda, che porta in mostra la maestrìa degli artigiani giapponesi, rendendo il pubblico veneziano protagonista di raffinati laboratori.
Il designer di Mazda, Ikuo Maeda, pone l'accento sull'importanza del lavoro artigiano anche in una grande azienda come Mazda. Lavoro portato avanti da artigiani forti e qualificati, i Takumi, come si chiamano in Giappone. Il loro saper fare è alla base della nascita delle automobili Mazda.
Concetto ribadito con forza anche da Roberto Pietrantonio, Amministratore Delegato di Mazda Italia.
"Perché un costruttore che viene da Hiroshima, un costruttore di auto, deve fare una partnership del genere? Perché, sostanzialmente, i valori promossi da Homo Faber, si ritrovano tantissimo nel DNA di Mazda. La nostra azienda aggiunge un tocco di calore umano e lo fa in tanti aspetti della realizzazione del proprio prodotto e questo ci fa dire un po' che Mazda è "crafted in Japan". L'auto nasce da un progetto fatto con l'argilla, modellato dai maestri Takumi, che arrivano a essere Takumi dopo 30 anni di esperienza.
La luce di Venezia rende la mostra, visitabile fino al 30 settembre, ancora più suggestiva, regalando momenti unici e un'esperienza che merita di essere vissuta.