La bizzarra liason tra calcio italiano e hip-hop americano

Il rapporto indissolubile tra la cultura hip-hop e il basket è piuttosto evidente a tutti. Dai playground di strada fino al parquet del Madison Square Garden, dal “bump” della palla a spicchi che rimbalza allo “swish” della retina, tutto suona nelle orecchie come un beat di Dr. Dre o il flow di Common. Nel corso dei 50 anni di vita del rap ci sono passati davanti agli occhi videoclip pieni zeppi di scene di basket, film sul basket con colonna sonora hip-hop, giocatori dell'NBA che incidono dischi Rap , rappers che giocano a basket ad alto livello , produttori musicali che investono anche nello sport . E poi il modo di vestirsi, quello di atteggiarsi e di muoversi, rappers e ballers sembrano davvero un'unica grande tribù. I link tra calcio italiano e mondo rap Usa Però ultimamente stiamo vedendo una serie di inequivocabili link tra l'hip-hop Usa e il calcio italiano. Vediamone alcuni: il rapper Drake ha voluto aiutare il Venezia Calcio che non aveva i fondi per poter affrontare quest'anno il campionato di Serie A, diventando sponsor tecnico con il suo brand Nocta – la sub label Nike del rapper canadese – firmando un accordo e raccogliendo il denaro necessario per pagare gli stipendi ed evitare la bancarotta del club. Così quest'anno le maglie del Venezia saranno firmati da Nocta, e così Drake diventerà un supporter importante per il club e per la città. Lo stesso Drake, insieme a Rihanna e 21 Savage sono coloro che hanno lanciato da qualche anno la moda di indossare maglie vintage di squadre di calcio di serie A . Quando durante le Olimpiadi hanno fermato Travis Scott a Parigi a seguito di una rissa, il rapper indossava una maglia vintage della Juventus del portiere Chimenti. Inoltre la Roc Nation, la società di management fondata da Jay Z, oltre a una serie di cestisti Usa ha iniziato a curare molti calciatori tra cui anche Federico Dimarco e Romelu Lukaku. Le origini in Italia In realtà il rap italiano ha sempre avuto un collegamento profondo con il calcio. Possiamo dire di più: la contaminazione tra hip-hop e calcio è stata una delle chiavi per trasformare una sottocultura di nicchia in una fetta del mainstream. Nel libro “Rap – Una Storia Italiana” di Paola Zukar si legge di come una delle tante tappe fondamentali della diffusione del rap in Italia sia stata la trasmissione di Radio 105 “Codice Rap” dove nei primi anni zero spesso intervenivano il portiere del Milan Christian Abbiati e il difensore Paolo Maldini a commentare le storie sul rap. Il resto lo hanno fatto gli ascolti dei calciatori più giovani cresciuti magari nello stato substrato del primo rap in Italia. Anche in questo caso è una questione di moda: le nuove generazioni di calciatori nel lifestyle e nel vestiario sono chiaramente ispirati ai rapper. Peraltro anche l’abbigliamento dei calciatori, che negli ultimi anno sono diventati icone di stile, fa capo allo streetwear, oggi molto popolare anche nel lusso e che ha forti influenze della cultura hip-hop. In Francia e in Uk l'estetica calcistica ha influenzato l’estetica hip-hop: basta guardare qualsiasi video di trap francese negli ultimi anni per notarlo. La tuta da calcio è l’abbigliamento principale dei quartieri ed è quindi naturale quindi che la musica che ne narra e descrive gli eventi ne indossasse i panni. Nuovo immaginario per i rapper Usa Ma vediamo come tutto questo è arrivato dall'altra parte dell'oceano. I rapper americani hanno sempre bisogno di contesti innovativi e alternativi a cui collegarsi, e mentre lo sport Usa classico ha da tempo esaurito il suo potenziale in termini di immaginario, il soccer continua ad avere un certo fascino di novità e coolness, anche se ai nostri occhi sembra impossibile. E tra tutti i paesi in cui il calcio è popolare, l'Italia è la nazione più interessante in termini di stile, storie e simboli. Ecco allora che Kanye West utilizza gli ultras della curva dell'Inter per i cori in alcuni brani del suo progetto musicale “Vultures” insieme a Ty Dolla $ign, mentre la Roc Nation Sports di Jay Z ha firmato un accordo con la Serie A per espandere la presenza del campionato italiano anche negli Stati Uniti e organizzare dei tour promozionali con i principali club italiani in estate, legati anche a dei concerti di rap e r&b. Si tratta ancora di piccoli segnali, ma che in qualche modo tracciano una direzione.