Il fandom nella musica oggi, tra i preziosi Superfan e i pericolosi "Stan"

L'ultimo concerto di Taylor Swift in Italia - doppio sold out lo scorso 13 e 14 luglio allo stadio di San Siro – oltre a tutta la narrazione e contronarrazione che ne è scaturita, ha aperto gli occhi dell'opinione pubblica su cosa significa avere un potente fandom: i biglietti a prezzi non certo economici esauriti in poche ore dalla messa in vendita un anno prima, alberghi milanesi completi come durante il Salone del Mobile, le code chilometriche al banco del merchandising, migliaia di persone che non sono riuscite ad accaparrarsi i biglietti per lo show che si sono ugualmente recate fuori dallo stadio per ballare e cantare allegramente insieme le canzoni del concerto. Il fandom, una comunità attorno all'artista Il fandom, letteralmente “universo dei fan”, è oggi qualcosa di più di poche migliaia di ragazzine e ragazzini urlanti di fronte al loro beniamino, ma è una vera e propria sub-cultura condivisa da un gruppo di persone legate da una passione per un prodotto culturale, musicale in primis. Oggi nell'era digitale i fan sono diventati sempre più rilevanti per il successo artistico ed economico degli artisti. In passato le performance di un artista erano prevalentemente legate alle metriche legate alle vendite: chi vendeva aveva successo. Con il digitale sono entrati in gioco molti altri fattori: social media, stream, frequenza di aggiunta di un artista nelle playlist e molte altre indicatori chiave su cui i fan danno un notevole apporto, al punto che la società di ricerca americana Luminate ha coniato un vero e proprio neologismo per definire oggi questa categoria, ovvero “Superfan”. I Superfan I Superfan sono coloro che interagiscono con un artista e i suoi contenuti in diversi modi, dallo streaming ai social media, dall’acquisto di musica fisica o articoli di merchandising alla partecipazione dal vivo agli spettacoli. Negli USA i superfan rappresentano oltre il 15% della popolazione generale superiore ai 13 anni e stanno influenzando sia l’evoluzione della musica sia le relazioni degli artisti con i loro ascoltatori. I superfan sono anche consumatori iperattivi considerato che tendono a spendere oltre l'80% in più rispetto all'ascoltatore medio, quindi costituiscono un target particolare e di grande interesse a cui mirano tutte le operazioni di marketing dell'industria musicale. A contatto con l'artista Il fenomeno dei superfan è ovviamente in prima battuta legato alle grandi star: in quel contesto la comunità che si crea offre opportunità di amplificazione dell’artista che va oltre le piattaforme streaming. Non si tratta quindi solo di consumo di musica, ma di essere dei soggetti attivi a 360 gradi in tutto ciò che coinvolge l’artista: social media, concerti e merchandising in prima battuta. Perché l'artista possa incrementare il valore derivato dei superfan è necessario che interagisca più profondamente con loro, attraverso i social network e tutti i principali touchpoint reali e virtuali. Quindi per attivare un super fandom è necessario il coinvolgimento attivo dell'artista e l’opportunità di connettersi con altri fan. Dall'altra parte l'appartenenza a un fandom fornisce ai ragazzi un forte senso di comunità, situazione questa molto richiesta dopo il lockdown. Il 2% del fatturato Il fenomeno è diventato così importante che anche la piattaforma di streaming Spotify ha pubblicato una ricerca sul tema da cui emerge che i superfan e quindi in questo caso i super-ascoltatori costituiscono mediamente il 2% del fatturato di un artista e rappresentano oltre il 18% degli streaming mensili. Inoltre i superfan continuano ad ascoltare la musica del proprio beniamino molto più a lungo dopo la sua uscita: due terzi dei super ascoltatori continueranno a riprodurre in streaming la musica del proprio beniamino anche dopo un periodo di sei mesi. Questo in Taylor Swift si nota in modo lampante al punto che l'economista Misty L. Heggeness specializzata in economia e gender ha scritto un libro dal titolo “Swiftynomics: Women in Today's Economy” in cui spiega che la vera forza di Taylor Swift non è solo il suo talento artistico e l'universalità dei suoi testi, bensì i suoi fan e il peso del loro potere d'acquisto. In un articolo di Time Magazine la Heggeness spiega in dettaglio le cause dei vortici economici locali generati da ogni tappa del “The Eras Tour”. Taylor Swift è molto abile nella creazione del proprio fandom grazie anche ai suoi testi autentici e un'immagine che sui social è poco patinata e che dà la sensazione di conoscerla davvero, rafforzando il legame emotivo e creando quindi una fanbase forte, ma anche gentile e leale. Ma non è sempre così. Fan ossessivi e stalker: gli "Stan" Il lato oscuro del fandom si chiama stan culture ovvero la forma ossessiva dei fan. Stan è una specie di crasi tra stalker e fan ideato da Eminem che scrisse una canzone nel 2000 in cui si parla di un fan ossessivo e omicida. A quel tempo Internet non era ancora l'arena virtuale che è diventata oggi dove il live streaming su Instagram e le dirette su Twitch hanno offerto un accesso un tempo impensabili dentro la vita degli artisti con cui i fan possono interagire rafforzando il legame parasociale. Le persone più giovani e che hanno pochi rapporti interpersonali sono quelli più predisposte alle relazioni parasociali – ovvero quelle unidirezionali in cui una persona sviluppa un forte legame emotivo con un'altra persona – e che poi trascendono in ossessione di vario tipo. Sono stati molti gli esempi di stalking nei confronti delle popstar, ma ci sono anche molti esempi in cui gruppi di fan diventano tristemente famosi per le molestie verso gli artisti rivali o per il doxing , specialmente nell'ambito dell'hip-hop. Il regista e attore Donald Glover lo scorso anno ha realizzato una serie grottesca basata su una fan ossessionata da un'artista vagamente ispirata a Beyoncé che uccide a sangue freddo chiunque sui social abbia osato insultare o anche solo esprimere disgusto per Ni’Jah , e collateralmente chiunque intralci la sua furia. Una serie tra drama e comedy ma che è un interessante sguardo sul fandom tossico.