Salone del Libro, "Vita immaginaria" è il tema dell'edizione 2024
LifestyleLa trentaseiesima edizione si svolgerà dal 9 al 13 maggio in uno spazio di 137mila metri quadri. Il programma sarà visibile integralmente a partire dal 12 aprile sul sito della fiera. Durante gli oltre duemila incontri, si parlerà di femminismo e violenza di genere, con un focus particolare su società e attualità
Il Salone Internazionale del Libro di Torino si prepara alla sua trentaseiesima edizione, questa volta sotto la direzione di Annalena Benini. La fiera inizierà giovedì 9 maggio e si concluderà lunedì 13 maggio. A partire dal 12 aprile, sarà possibile consultare il programma completo sul sito www.salonelibro.it, in attesa di perdersi negli oltre 137mila metri quadri di spazio espositivo e di poter assistere ai quasi duemila eventi (oltre ai circa cinquecento sul territorio di Salone OFF) che vedranno protagonisti moltissimi volti noti del mondo editoriale e letterario.
L’inaugurazione
Il Salone verrà inaugurato alla presenza delle istituzioni e sarà preceduto da una pre-inaugurazione curata da Rai Radio3 l’8 maggio alle ore 20, che sarà trasmessa in diretta dall’Auditorium Rai di Torino “Arturo Toscanini”. Il programma per le scuole superiori verrà inaugurato da Maurizio Maggiani, quello per i più piccoli da Luciana Littizzetto e dallo spettacolo “Pimpa viaggia in Italia”.
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I temi del Salone 2024
La “Vita immaginaria” è “quel territorio sorprendente e misterioso che diventa una mappa possibile del futuro” ed è anche il tema della prossima edizione. La stessa “vita immaginaria” in cui nascono le storie che popoleranno gli oltre ottocento stand e i numerosi incontri del Salone del Libro 2024.
Grande attenzione anche al femminismo e alla violenza di genere, oltre a società e attualità: “In questa nuova parte del programma verrà raccontato il mondo in movimento attraverso la vita e le imprese di scrittrici, filosofe, poete, scienziate che continuano ogni giorno a cambiare la storia con la forza della voce e del talento, e attraverso sguardi sul presente, che riguardano la realtà ma anche la vita immaginaria, in tutte le sue forme”, ha spiegato Annalena Benini.
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Gli ospiti
Quella del 2024 sarà un’edizione ricca di ospiti e dal respiro internazionale. Tra gli altri, saranno presenti Eshkol Nevo, Joël Dicker, Orhan Pamuk, Murata Sayaka, Yu Hua, Yara Nakahanda Monteiro, James Ellroy, Asli Erdoğan, Witold Szabłowski, Alicia Giménez Bartlett, Alessandro Barbero, Alessandro Baricco, Chiara Valerio, Paolo Cognetti, Donatella di Pietrantonio, Walter Siti, Emanuele Trevi, Walter Veltroni, Corrado Augias, Alessandro Piperno, Francesco Costa, Sandro Veronesi, Domenico Starnone, Diego De Silva, Erin Doom e Francesco Piccolo. Per la musica, ci sarà come degno rappresentante Gianni Morandi. Anche l’arte troverà il suo spazio nel Salone, con varie conversazioni moderate da Melania G. Mazzucco.
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“L’edizione più grande di sempre”
“Sarà la mia prima edizione, sono molto emozionata”, ha detto Annalena Benini a Sky Tg24, durante la trasmissione “Timeline” condotta da Alessio Viola. “Sarà soprattutto – credo e spero – un’edizione in cui ritorna l’incontro. Avremo moltissimi ospiti internazionali, che vengono anche da molto lontano. Io spero e credo che sarà un’edizione un po’ speciale, perché ci abbiamo messo davvero tanta cura e tanta passione e questa mattina durante la presentazione la conferenza stampa ho sentito un’atmosfera di grande calore ed attesa”, ha proseguito la Direttrice del Salone.
“Questa sarà davvero tecnicamente l’edizione più grande di sempre, perché è stato aggiunto un quarto padiglione per permetterà una migliore fruibilità del Salone. il quarto padiglione riguarderà l’area ragazzi, un’area fondamentale. Ci saranno addirittura 15mila posti a sedere in più”.
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Le donne al centro della XXXVI edizione
Riguardo alla sua impronta nella direzione della fiera, Benini afferma che “si vedrà dall’imponente presenza femminile al Salone di donne del passato, che omaggeremo, che ricorderemo, che racconteremo nuovamente, donne del presente, donne del futuro, ma in generale da uno sguardo sulle cose, quindi anche sulla realtà più difficile, che è quella di questo momento, un momento pieno di dolore, di sgomento, di tensione. Uno sguardo che, comunque, cerca di prendere dalla vita immaginaria e dalla vita creativa anche gli strumenti per analizzare il presente. È uno sguardo pieno di speranza”.
