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Ultima notte a Pechino, scorci d'adolescenza cinese a fumetti

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Gabriele Lippi

L'ultimo lavoro di Golo Zhao portato in Italia da Bao Publishing è un racconto di formazione che prende le mosse dal cibo e dalle sua capacità di innescare la memoria

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Il cibo, si sa, coi suoi profumi e i suoi sapori, è motore dei ricordi. Ed è dal cibo che parte Golo Zhao per raccontare il suo microcosmo cinese in Ultima notte a Pechino (Bao Publishing, brossurato a colori 256 pagine, 24 euro), graphic novel in quattro atti incastonati in una cornice con un giovane protagonista sospeso tra il suo presente e il suo passato.

In Ultima notte a Pechino di Golo Zhao emerge la distanza tra la capitale e la provincia abbandonata cinese

Dal cibo alla memoria

He Liu cammina per le strade di Pechino in una notte solo apparentemente come tante, in compagnia di un’amica, e gli odori e le insegne delle botteghe gli riportano alla mente delle storie che improvvisamente sente l’urgenza di raccontare. Il bubble tea, un piatto di spaghetti in brodo, una coscia di pollo fritto, sono gli inneschi della sua memoria, i ganci di un passato vissuto lontano dalla grande città, tra avventure, disavventure, prime cotte e amicizie.

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Una tavola di Ultima Notte a Pechino di Golo Zhao

Una costellazione di personaggi secondari riusciti

I personaggi secondari sono il cuore pulsante dell’opera di Zhao: il bottegaio del bubble tea che aiuta il giovane protagonista in un momento complicato mentre sullo sfondo una serie di delitti spaventa la cittadina Xying; un ragazzo sovrappeso capace di incassare ogni presa in giro e farsi benvolere da tutti, maschi e femmine; un piccolo ladro generoso disposto a tutto pur di procurare una coscia di pollo all’amico. Ai ricordi di He Liu se ne aggiunge poi uno della ragazza che lo accompagna, un ricordo fatto di riso fritto e chilometri percorsi a piedi ogni mattina per andare a scuola.

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Una tavola di Ultima Notte a Pechino di Golo Zhao

La capitale e la provincia

In modo preciso e delicato, Zhao fa emergere la distanza tra la capitale e la periferia più depressa e abbandonata. Nella Xying un tempo ricco centro industriale e poi progressivamente abbandonata così come nell’isolamento del villaggio di campagna del breve racconto con cui si chiude il libro, emerge il disagio di una Cina di provincia che ha subito la modernizzazione, lacerando la società tra chi resta e chi va via, tra chi decide di tornare e chi invece preferisce emigrare.

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Una tavola di Ultima Notte a Pechino di Golo Zhao

Andata e ritorno

Ultima notte a Pechino è però soprattutto un racconto di formazione, che evidenzia il processo di crescita di He Liu, la sua presa di consapevolezza di sé stesso e del suo posto nel mondo, gli episodi della vita che lo rendono un nomade all’interno del suo Paese, che lo portano fino alla metropoli per poi decidere di tornare indietro a chiudere un conto rimasto aperto e ripagare un debito di gratitudine.

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Una tavola di Ultima Notte a Pechino di Golo Zhao

La straordinarietà delle piccole cose

Attraverso un tratto grafico morbido e delicato, Zhao intreccia brevi scorci di una adolescenza che nelle piccole cose trova la sua straordinarietà. Un percorso di crescita fatto di incontri che passa attraverso il cibo e che tiene sullo sfondo un discorso di critica sociale appena percettibile eppure presente. 

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Golo Zhao, Ultima notte a Pechino, Bao Publishing, brossurato a colori 256 pagine, 24 euro

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