Torna in libreria il romanzo "Le droghe" dell'autrice abruzzese. A firmarne la prefazione è la scrittrice e biografa di Natalia Ginzburg. Che nella nuova puntata di "Incipit" racconta: "Con i suoi libri Bonanni è stata in grado di contrapporre una secchezza di lingua a una grande profondità"
"Una scrittrice di stile e non di trama, in grado di contrapporre a una secchezza di lingua una grande profondità e ambiguità di fondo". Così Sandra Petrignani racconta Laudomia Bonanni nella nuova puntata di "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24.
Un grande talento e una grande ambiguità
Di Bonanni la casa editrice Cliquot ha da poco pubblicato una nuova edizione del suo romanzo "Le droghe", accompagnato proprio dalla prefazione di Petrignani (pp. 192, euro 18). "Un libro sorprendente, di cui è difficilissimo dire di cosa parli, oppure di cui si può dire ma molto rapidamente: un rapporto madre-figlio in cui la madre è una matrigna", racconta Petrignani in questa intervista, prima di aggiungere però che il vero nodo su cui si innesta "Le droghe" è "il rapporto con la realtà, o meglio il modo drogato che abbiamo di giudicare le cose della vita”. Ed è qui, nota ancora la scrittrice e biografa di Natalia Ginzburg, che l'ambiguità di Laudomia Bonanni si dispiega: "Ciò che lei racconta non arriva mai immediatamente, c'è un grosso compito che viene lasciato al lettore per capire cosa vuole questa scrittrice, cosa gli sta dicendo, cosa gli vuole far scoprire".
"Non c'è niente da fare - dice ancora Petrignani - la grande vitalità dei libri passa sempre da qui. Se oggi continuiamo a leggere con passione Tolstoj non è solo per le trame che ci racconta: è per come ce le racconta e per la scoperta, attraverso le sue parole, delle personalità degli esseri umani".
L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.
