Il Fatal Error di Gianni Lucchesi in mostra a Volterra

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Sabrina Rappoli

Perdere l'equilibrio, poi, ritrovarsi. Una mostra che è una presa di coscienza, sul filo dell'assurdo

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Dal 15 luglio al 30 settembre, i sotterranei della  Pinacoteca di Palazzo Minucci Solaini, a Volterra, ospitano “Fatal Error” di Gianni Lucchesi. La mostra, a cura di Carlo Alberto Arzelà con i testi di Nicolas Ballario, è uno degli eventi di Volterra Ri/Generazione Umana’, Prima Città Toscana della Cultura 2022.

OPS Bronzo, alluminio e butume

Il titolo è decisamente evocativo: Perché Fatal Error?

 

Negli ultimi anni la nostra vita è costantemente condizionata da una profonda incertezza e preoccupazione riguardo il futuro. Ci sono ventenni cresciuti con questa grigia ed incerta prospettiva.

Tutto questo a causa di una serie di problemi generati dall’uomo, che nonostante la presa di coscienza e la denuncia, continua ad ignorare, perpetuando il proprio scellerato comportamento. Che sia un problema ambientale, economico o sanitario, il sistema, prima o poi, ci presenterà il conto e il messaggio “FATAL ERROR” arriverà improvviso e inaspettato. 

Conflitto interiore, ferro, vetro, bronzo e luce

Qual è il fil rouge dell’esposizione?

 

Tra le luci e le ombre dei sotterranei si entrerà in contatto con una possibile percezione dell’errore. “Fatal Error” è infatti tecnicamente il crash, l’improvviso e inaspettato messaggio che ci comunica il blocco, l’arresto irreversibile e non richiesto del sistema.

Il visitatore avrà l’opportunità di guardarsi indietro e così anche di guardare avanti, di perdere l’equilibrio da molte prospettive diverse, l’occasione di riconoscere le proprie distorsioni quotidiane. Le opere sono espressione del rischio costante che viviamo immersi tra connessioni e disconnessioni. “Fatal Error” è dunque un percorso di presa di coscienza, sul filo dell’assurdo. Perché convivere con le incongruenze della nostra società a tratti sembra quasi un gioco da bambini, uno scherzo, e invece spesso si rivela un errore fatale.

Intermundia, ferro, bronzo, lattice e luce

Quale sfida ha dovuto affrontare per realizzare queste opere?

 

Tra le quattro installazioni presento una personale rivisitazione della celeberrima opera La Deposizione dalla croce di Rosso Fiorentino conservata ed esposta all’interno delle sale della Pinacoteca. Confrontarmi con un’opera così importante è stata una sfida, un atto di coraggio ma anche un’esperienza speciale.

Gianni Lucchesi

Una domanda, forse, una boutade: Ha mai commesso un errore fatale?

 

Sì, del resto … chi non ha mai commesso un errore fatale?

Ne ho commessi tanti, spesso hanno costituito parte fondamentale del mio percorso di crescita e consapevolezza. Alcuni non li ho immediatamente elaborati e mi hanno lasciato delle ferite, altri, al contrario, mi hanno dato la possibilità di rinnovarmi.

Conflitto interiore

Biografia di Gianni Lucchesi

 

Gianni Lucchesi è nato a Pisa nel 1965. Inizia la sua attività artistica nel 1985 e partecipa a numerose mostre ed eventi di rilievo sia nazionale che internazionale.

Nel 2006 riceve a Roma il premio internazionale Cisdac (Centro Italo Svizzero di Arte Contemporanea). Partecipa alla Biennale di Casablanca del 2014 e dal 2016 al 2019 a quattro edizioni del Museo della Follia curato da V. Sgarbi.

Ha vinto concorsi d’arte contemporanea e realizzato opere pubbliche come il monumento a Sandro Pertini a Savona. Nel 2018 e nel 2019 ha lavorato per il Teatro del Silenzio di Lajatico, in provincia di Pisa con la regia di Alberto Bartalini.

Dal 2019 espone in mostre curate e presentate da Nicolas Ballario. Nel 2021 vince il concorso per la realizzazione del monumento a S. Pertini a Savona. Attualmente finalista al Premio Arte per la targa Scultura e al premio ExibartPrize e vincitore del PremioArte Targa Instagram Cairo Editore 2022.

Intermundia, ferro, bronzo, lattice e luce

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