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L'estro di Vasilij Kandinskij in mostra a Rovigo

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Sabrina Rappoli

C'è tempo fino al 26 giugno per visitare la mostra dedicata al grande maestro russo. In esposizione opere che vanno dal 1900 al 1940

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Rovigo, Palazzo Roverella. E’ questo l’indirizzo giusto per immergersi nell’Arte di Vasilij Vasil'evič Kandinskij, nato a Mosca nel 1866, fondatore della pittura che definiamo astratta. Curata da Paolo Bolpagni ed Evgenia Petrova, la mostra racconta, in ottanta opere, l’estro del celebrato maestro russo, insieme con libri, documenti originali, dipinti di suoi compagni di strada; oltre a rare testimonianze video e oggetti d’Arte popolare: 40 anni di pittura di uno dei più grandi artisti del XX secolo.

Kandinskij porta, attraverso la pittura senza oggetto, quella comunemente conosciuta come Astrattismo, una rivoluzione radicale, basata non tanto su uno spirito avanguardistico, quanto sulla necessità interiore di rinnovare la pittura e portarla a una maggiore autenticità. Il maestro mette nella sua Arte anche il legame con la musica, attingendo alle radici più profonde dello spirito e del rapporto della tradizione e dell’Arte popolare.

Fino a giugno è possibile apprezzare la bellezza delle sue creazioni, che in alcuni casi attingono alla cultura popolare della Russia profonda, quella contadina delle case, dei mobili e dei costumi variopinti con cui entrò in contatto durante una spedizione nel territorio della Vologda, in Siberia.

Divisa in sezioni, l’esposizione prende il via dagli esordi dell’artista, a Monaco di Baviera, per approfondire poi il suo approdo a Murnau e la scoperta dello “spirituale nell’Arte”, per sfociare quindi nel magico momento del “Cavaliere azzurro” e della conquista dell’astrattismo (1911-1914). Ancora il ritorno in Russia (1914-1921) e l’esperienza al Bauhaus (1922-1933), sino agli ultimi anni del Maestro in Francia. Le opere sono concesse in prestito da musei russi, innanzitutto, ma anche da numerose istituzioni europee.