Nove settimane di apertura per la storica manifestazione, lanciata nel 1929 su iniziativa di Giacomo Morra. Le colline di Langhe, Monferrato e Roero ospiteranno mercati e show cooking, cene e degustazioni, incontri, dibattiti, percorsi sensoriali e laboratori per scoprire i segreti del prezioso fungo
Dal 10 ottobre all’8 dicembre le colline di Langhe, Monferrato e Roero ospitano la tradizionale Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che celebra la 90esima edizione con ben 9 settimane di apertura al pubblico della manifestazione. Il filo conduttore di questa edizione sarà il Mondo. Nel corso dei 90 anni di storia della Fiera, infatti, il Tuber magnatum Pico è arrivato sulle migliori tavole del Pianeta, diventando uno dei prodotti iconici dell’alta gastronomia a livello globale.
I luoghi e le novità della manifestazione
Il fulcro della Fiera rimane il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, in uno spazio – il Cortile della Maddalena – che sarà rivisto quest’anno nella forma con una soluzione a cielo aperto (fruibile anche in caso di maltempo) con accessi contingentati e la predisposizione di tutte le misure anti Covid. Il Cortile accoglierà le creazioni gourmet nate dall’estro di grandi firme della cucina nazionale e internazionale, i seminari di Analisi Sensoriale del Tartufo, le Wine Tasting Experience dedicate ai grandi vini di Langhe, Monferrato e Roero, laboratori per bambini e assaggi delle eccellenze gastronomiche piemontesi. Il Castello di Roddi diventa invece sede del “Truffle Hub”, la principale novità di questa edizione: l’antico maniero torna a vivere grazie a un’esperienza digitale che accompagnerà i partecipanti in un innovativo percorso. Gli amanti del vino potranno prendere parte al Langhe Digital Wine Lab, con degustazioni digitali guidate alla scoperta dei grandi vini piemontesi.
Gli eventi in programma
Ogni weekend della Fiera, ospiti provenienti dal mondo dello spettacolo declinano i profumi del tartufo secondo le accezioni più disparate: dibattiti, incontri, presentazioni di libri, talk show, laboratori e Show Cooking. Dedicati ai veri gourmet, i Foodies Moments celebrano il matrimonio tra la grande cucina e il Tartufo Bianco d’Alba; tra gusto, lusso e bellezza, il pubblico verrà condotto all’interno delle cucine stellate alla scoperta dei segreti di chef di livello nazionale e internazionale. Nel Salotto dei Gusti e dei Profumi, sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre si terranno le degustazioni di Nocciola Piemonte IGP con raffinati prodotti di pasticceria; non mancherà lo spazio dedicato alle grappe piemontesi e, dal 5 all’8 dicembre, i mercatini di Natale. Infine, con l’Atelier della pasta fresca, si impara a realizzare con le proprie mani agnolotti, ravioli del plin, tajarin e altre delizie, da abbinare naturalmente al Tartufo d’Alba.
Cos’è il tartufo? Caratteristiche, raccolta e conservazione
Il tartufo è un fungo ipogeo. Più precisamente, è un corpo fruttifero di funghi appartenenti al genere Tuber che compie il proprio intero ciclo vitale sotto terra. Deve obbligatoriamente vivere in simbiosi con piante arboree. Il Tartufo Bianco d’Alba ha una forma globosa, spesso anche appiattita e irregolare, dalle dimensioni variabili. Il suo profumo è composto da 120 molecole volatili. Il tartufo è un fungo assolutamente spontaneo: ad oggi non esistono tecniche di coltivazione. Un cercatore accompagnato dal cane si addentra nel bosco, guidato solo dal fiuto finissimo dell’animale e dall’intuito maturato in anni di esperienza. Quest’anno, la stagione di raccolta si è aperta il 21 settembre e terminerà il 31 gennaio. Il tartufo si consuma fresco e si può conservare per una settimana in frigorifero, meglio se avvolto in carta assorbente, in un contenitore di vetro con coperchio. Prima del consumo, si pulisce con una spazzolina sotto l’acqua corrente; una volta asciutto deve riposare per almeno 10 minuti. Non si cuoce e si lamella sempre crudo con un utensile specifico a lama affilatissima: il tagliatartufi.