Università e lavoro, Economia: le lauree con le migliori prospettive

Università e lavoro. Lavoro e università. Perché la passione conta e seguirla è sempre un bene. Ma non tutti hanno la vocazione, e anche quando c’è, è comunque meglio sapere dove porta, quali opportunità di occupazione e guadagno dischiude la strada che si sta per intraprendere. Ma come fare? Indicazioni molto utili in proposito arrivano dalle indagini di AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario che ogni anno elabora i dati sulle prospettive di impiego e di salario dei percorsi universitari sulla base della condizione occupazionale dei laureati. Proprio questi dati ci accompagneranno nelle prossime settimane in una serie di approfondimenti all’interno dei vari gruppi disciplinari che compongono l’offerta formativa dell’accademia tricolore. Prima tappa: Economia. LAVORO E UNIVERSITÀ: GLI APPROFONDIMENTI IN PROGRAMMA Economia Giurisprudenza Ingegneria Medicina Informatica Architettura Formazione primaria Psicologia Politico-sociale Settore scientifico Il gruppo economico Economia, dicevamo. Perché si parla di università e lavoro e quello economico è uno dei percorsi che tradizionalmente offre le maggiori opportunità di occupazione. E infatti sono molti i giovani che si orientano in questa direzione proprio per questa ragione. Ma non tutti gli indirizzi economici sono uguali. E dunque, vale la pena dare un’occhiata un po’ più nel dettaglio alle differenti classi di laurea del settore per capire meglio. Perché sì, è difficile sbagliare da queste parti ma fare scelte più consapevoli è sempre preferibile. Occupazione Dall’87% circa al 95%. Sono le percentuali di laureati nei vari indirizzi di Economia che, a tre anni dal conseguimento del diploma, hanno trovato lavoro. Da quasi nove su dieci a quasi dieci su dieci. Niente male. Anzi, molto bene. Parliamo di laurea magistrale biennale, ricordiamolo, e in testa a questa classifica si piazza l’indirizzo finanziario , seguito da Scienze economico-aziendali, che è anche quello con il maggior numero di iscritti e tocca il 93,2% di occupati, e Scienze dell’economia . Un po’ più in basso, gli ambiti di studio che guardano ad ambiente e cultura e al turismo. Anche qui, comunque, le chance di impiego restano piuttosto alte: sopra l’85% dopo tre anni dalla discussione della tesi. Stipendi Lavoro sì. Ma la paga? Anche questa, ammettiamolo, è una variabile importante nella vita di una persona. E anche questo aspetto merita di essere tenuta in conto quando si ragiona su quale tragitto universitario intraprendere. In campo economico, se si passa dalle percentuali di occupazione agli stipendi, il quadro non cambia. Le classi di laurea che offrono maggiori chance di essere assunti sono le stesse che garantiscono - sempre a tre anni dalla fine degli studi - le buste paga più sostanziose. Si va dai 1.934 euro netti mensili medi per Finanza ai 1.801 per Scienze dell’Economia ai 1.796 di Scienze economiche aziendali. Salari mediamente più contenuti per Scienze economiche per l’ambiente e la cultura e Progettazione e gestione dei sistemi turistici . Vale a dire fino a 400 e passa euro in meno rispetto a Finanza. Maschi e Femmine Le paghe, comunque, non sono uguali per tutti. Nel mercato del lavoro italiano , per esempio, gli uomini tendono a guadagnare più delle donne. Vale anche per gli impieghi ottenuti da chi proviene dai vari corsi di economia di cui stiamo parlando. In tutti gli indirizzi a parte Progettazione e gestione dei sistemi turistici, la differenza tra laureati maschi e femmine è superiore ai 90 euro netti mensili. Sempre a favore degli uomini, non c’è neanche bisogno di dirlo. In certi casi, come Scienze economiche per l’ambiente e la cultura e Scienze dell'economia il divario medio diventa piuttosto grande: oltre 200 euro. Dal punto di vista percentuale, il salto più ampio riguarda Scienze economiche per l'ambiente e la cultura seguito da Scienze dell’economia e Scienze economico-aziendali . Decisamente più equilibrata la situazione tra coloro che hanno trovato un lavoro dopo avere completato gli studi di Progettazione e gestione dei sistemi turistici: qui la differenza, sia in termini assoluti che percentuali , è relativamente piccola. Efficacia Sì ma quando davvero serve nel mio lavoro la laurea che prenderò? La domanda è legittima. E i dati AlmaLaurea consentono di rispondere con cognizione di causa. Quella dei laureati nei loro impieghi. Anche in questo caso il responso non è uniforme. La percentuale arriva al 56% o quasi di coloro che definiscono “efficace” o “molto efficace” la loro laurea nel caso di Scienze economico-aziendali e Scienze dell’economia, che sono anche i due indirizzi con il maggior numero di iscritti. Leggermente inferiore per Finanza . Il valore risulta decisamente più basso, anzi molto più basso , per gli altri due indirizzi. Il che significa che il corso in questione prepara meno rispetto a quello che il mercato del lavoro chiede. O che non tutti tra coloro che si laureano trovano poi un impiego nell’ambito attinente.

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Raffaele Mastrolonardo