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Al via negoziato rinnovo pescatori delle cooperative

Lavoro
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Ribadita la necessità di chiudere il rinnovo del ccnl del personale non imbarcato dipendente da cooperative esercenti attività di maricoltura, acquacoltura e vallicoltura, in attesa di rinnovo da troppo tempo

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Si è svolto, in videoconferenza, il primo incontro tra la delegazione trattante di Fai, Flai e Uila Pesca e le Centrali Cooperative Agci-Agrital, Legacoop agroalimentare, Federcoopesca-Confcooperative per la presentazione della piattaforma per il rinnovo del contratto per gli imbarcati su natanti di cooperative di pesca. "Questo rinnovo è l’occasione per rafforzare lo sviluppo delle peculiarità del settore, attraverso la valorizzazione del lavoro degli operatori, a partire dalle loro qualità ‘umane’ – che li vedono resilienti e mai capaci di darsi per vinti – che possono essere la carta vincente di un settore che, da questi aspetti, può e deve ripartire" hanno dichiarato Fai, Flai e Uila Pesca.


Le parti hanno mostrato grande senso di responsabilità nel riconfermare il valore della contrattazione collettiva, a testimonianza del buon sistema delle relazioni sindacali maturate in questi anni dimostrato non solo in ambito sindacale, ma anche nelle istanze che ci vedono uniti nei confronti delle istituzioni nazionali ed europee per la tutela dell’attività di pesca nel suo insieme. Inoltre, è stata anche l’occasione per ribadire la necessità di chiudere quanto prima il rinnovo del ccnl del personale non imbarcato dipendente da cooperative esercenti attività di maricoltura, acquacoltura e vallicoltura, in attesa di rinnovo da troppo tempo.
L’auspicio dei sindacati


Fai, Flai e Uila Pesca giudicano pertanto positivo l’auspicio delle parti di rinnovare in tempi utili questo contratto, confermato dall’individuazione delle prossime date di incontro per approfondire i contenuti della piattaforma. Centrali i temi contenuti nelle proposte presentate dai sindacati a partire dalla salute e sicurezza a bordo delle imbarcazioni, dal rafforzamento della bilateralità e della contrattazione decentrata, finalizzata a valorizzare le specificità di ciascuna marineria, alla previdenza complementare. Spazio anche al miglioramento delle tutele, in modo da dare risposte concrete ai lavoratori di questa parte della pesca italiana preziosa per tutto il Paese e ad un adeguato incremento economico del minimo monetario garantito che tenga conto della necessità di salvaguardare il potere d’acquisto delle retribuzioni.