Inps, +1,5% dipendenti privati nel 2019

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A cashier wearing a face masks processes a customer's payment at a supermarket on March 26, 2020 in the Portuense district of Rome during the country's lockdown following the COVID-19 new coronavirus pandemic. (Photo by ANDREAS SOLARO / AFP) (Photo by ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Secondo l’Istituto Il 74,9% dei lavoratori (11.948.992) ha un contratto a tempo indeterminato, con un incremento del 3,5% (400mila unità) rispetto al 2018

Nel 2019 i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e lavoratori domestici) con almeno una giornata retribuita nell’anno sono stati 15.948.517 (+1,5% rispetto al 2018), con una retribuzione media di 21.965 euro e una media di 243 giornate retribuite. Il 74,9% dei lavoratori (11.948.992) ha un contratto a tempo indeterminato, con un incremento del 3,5% (400mila unità) rispetto al 2018 e una retribuzione media annua di 26.269 euro e 278 giornate medie retribuite. Lo rende noto l'Inps nell'aggiornamento dell'Osservatorio Lavoratori Dipendenti Privati. Tra i lavoratori prevalgono gli operai (8.839.335) che rappresentano il 55,4% del totale, contro il 36,4% degli impiegati, il 4,2% degli apprendisti il 3,0% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti.


La classe di età più rappresentata è quella tra i 45 e i 49 anni con 2.229.875 (14,0% sul totale), seguita da quella tra 40 e 44 anni con 2.134.714 lavoratori (13,4%). Gli uomini rappresentano il 57,5% della distribuzione per genere. Il 9,7% dei lavoratori dipendenti è cittadino extracomunitario. Rispetto al 2018, aumentano anche i lavoratori stagionali (+18,4%, +83mila unità) e diminuisco quelli con contratto a tempo determinato (-6,7%, -248mila unità). Quasi un terzo dei dipendenti (32%) lavora nelle regioni del Nord-Ovest; segue il Nord-Est con il 23,8%, il Centro (20,9%), il Sud (16,4%) e le Isole (6,9%), mentre lo 0,1% lavora all’estero. La maggior parte dei lavoratori è occupata nel settore manifatturiero (24,3%); seguono il commercio (15%), servizi di alloggio e ristorazione (11,2%), noleggio, agenzie di viaggio, supporto alle imprese (11,6%).


Per quanto riguarda le retribuzioni medie, sono più elevate al Nord: 25.811 euro per il NO e 23.168 per il NE. La principale forma di lavoro a tempo parziale è il part-time orizzontale, che nel 2019 ha interessato in media 3.411.676 lavoratori (+1,9% rispetto al 2018); seguono il PT verticale (163.314) e PT misto (281.505). La composizione di genere del part-time è risulta essere prevalentemente femminile: nelle tre forme, orizzontale, verticale e misto le donne rappresentano rispettivamente il 66,6%, il 65,0% e il 70,0%. La retribuzione media dei lavoratori dipendenti privati nel 2019, pari a 21.965 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età sia per genere: aumenta al crescere dell’età fino alla classe 55-59, ed è più alta per gli uomini (media di 25.288 euro contro 17.466 euro per le donne). Il differenziale per età è connesso alla presenza di lavoro stagionale o a termine tra i più giovani, mentre quello per genere "sembrerebbe più correlato alla maggior presenza di lavoro part time tra le donne", sottolinea l'Inps. Secondo l’Inps, il numero di lavoratori pubblici, con almeno una giornata retribuita nell’anno, è invece pari a 3.587.775 (+0,1% rispetto al 2018), con una retribuzione media di 32.696 euro e una media di 286 giornate retribuite.Nel 2019 la quota di lavoratori pubblici con contratto a tempo determinato è stata pari al 10,1% del totale, in crescita rispetto a quella registrata nel 2018 (9,4%). Analizzando la variazione dei lavoratori pubblici nel 2019 rispetto al 2018 osserviamo che i lavoratori a tempo determinato sono aumentati del 7,3% mentre quelli a tempo indeterminato sono diminuiti dell’1,1%.


Il gruppo contrattuale più numeroso è quello della scuola con il 37,6% dei lavoratori, seguito dal Servizio sanitario con il 19,1%, dalle Amministrazioni locali con il 16,4% e dalle Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco con il 14,4%. Gli unici gruppi contrattuali a registrare nel 2019 una variazione positiva rispetto al 2018 risultano Scuola (+1,9%), Università ed enti di ricerca (+1,8%) e Servizio sanitario (+0,2%), mentre tutti gli altri gruppi hanno registrato variazioni negative. Dall’analisi Inps dei dati riguardanti la struttura per età emerge che, nel 2019, la classe di età più consistente è quella tra i 55 e i 59 anni con 682.541 lavoratori (19% sul totale). L’81,8% della collettività ha età maggiore di 40 anni. Riguardo al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 41% della distribuzione nel complesso. Rispetto alla distribuzione dei lavoratori per area geografica, nel 2019 il 23,8% dei lavoratori pubblici lavora nel centro, seguono le regioni del Nord-ovest (23,1%), il Sud (21,7%), il Nord-est con il 19,9% e le Isole (11,5%). Infine, la principale forma di lavoro a tempo parziale è il part-time orizzontale che nel 2019 ha raggiunto la cifra di 184.285 lavoratori medi, con un leggero incremento rispetto all’anno precedente pari allo 0,3%. Molto più bassi sono i livelli del part-time verticale con 40.958 lavoratori medi nel 2019 e del part-time di tipo misto (orizzontale e verticale) con 6.638 lavoratori medi.

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