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Sindacati: lacune e dimenticanze in dl ristori

Lavoro
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Secondo Cgil, Cisl e Uil restano lacune nel provvedimento in esame al Senato

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I sindacati rilevano carenze e dimenticanze nel dl Ristori in esame al Senato e chiedono più interventi per lavoratori e famiglie. Nel dl restano delle "lacune", sottolinea il segretario confederale Cgil Tania Scacchetti in audizione davanti alle commissioni Bilancio e Finanze al Senato, sottolineando che il provvedimento esclude dalle indennità lavoratori come i somministrati del turismo, i collaboratori autonomi occasionali non iscritti alla gestione separata, alcuni co.co.co., gli atipici e alcuni autonomi dello spettacolo. Per la Cgil è inoltre "necessario" prorogare Naspi e Dis-Coll ed estendere gli ammortizzatori Covid anche assunti dopo 13 luglio e intervenire in favore dei lavoratori fragili. Necessario e urgente inoltre per il sindacato un raffronzamento del Rdc.


Per la Cisl, rappresentata dal segretario confederale Ignazio Ganga "il paese potrà uscire dalla crisi solo se saprà tenere insieme salute e sostegno a lavoro e famiglie", rilevando le mancanze sul fronte degli ammortizzatori e sul fronte dei ristori in particolare nel quadro del fondo bilaterale di solidarietà per l'artigianato e dei lavoratori somministrati. Faro anche sul turismo: "il bonus vacanze non ha avuto il riscontro atteso", dice osservando se "non sia il caso fare un supplemento di valutazione".


Nel dl ci sono "lacune e dimenticanze", sottolinea Marco Massera, segretario confederale Uil, aggiungendo che "serve un aiuto lavoratori e lavoratrici, serve una strategia complessiva". Inoltre "servono le basi per un piano di investimenti di lungo periodo, vanno usate tutte le risorse per risolvere le debolezze strutturali del nostro sistema economico. Servono più investimenti sulla sanità, duramente messa alla prova" e in questa cornice, dice " insistiamo per usare senza ulteriori riserve il Mes". Infine per l'Ugl il decreto Ristori rappresenta "una risposta debole ai dpcm".