Pensioni, sindacati: proroga Ape social e Opzione Donna per 2021

Lavoro

Incontro al ministero del Lavoro sulle misure che saranno inserite nel ddl Bilancio. Molti i temi sul tavolo, dalla pensione per tutti con 41 anni di contributi al part time pre-pensionamento

Proroga dell'Ape sociale e di Opzione Donna per il 2021; avvio del part time verticale per l'accesso alla pensione; ampliamento del contratto di espansione; semestre di assenso per l'accesso alla previdenza complementare. Sono questi, a quanto riferiscono i sindacati, i temi che sicuramente saranno inseriti nel ddl Bilancio come spiegato dal ministero del Lavoro nel corso del round tecnico con Cgil, Cisl e Uil e a cui ha anche partecipato il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.

 

Al momento mancherebbe l'estensione della 14esima alle pensioni in essere fino a 1.500 euro mese, così come ancora non si sarebbe chiarita la partita sui lavoratori precoci, gli esodati e quella relativa all'isopensione, lo scivolo pensionistico pagato internamente dall’azienda in attesa della maturazione del diritto alla pensione. Ancora da definire anche la partita relativa alla pensione anticipata con almeno 41 anni di contributi per i lavoratori fragili.

Proietti (Uil), ‘incontro positivo’

"E' stato un incontro positivo, ma rimangono alcuni temi, per noi decisivi, ancora aperti". Così Domenico Proietti, segretario confederale Uil, commenta l'incontro sulle pensioni con il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. "Il ministro si è detto disponibile a prorogare l’Ape sociale, con l’inserimento dei lavoratori fragili e inabili alla mansione, e Opzione donna; ad equiparare il part time verticale a quello orizzontale ai fini previdenziali; a rendere esigibile il Fondo esattoriali; a semplificare il contratto di espansione per le aziende fino a 500 dipendenti e a prevedere un nuovo semestre di silenzio-assenso per i fondi pensione", elenca. E ribadisce come sull'’Ape sociale l’esigenza sia quella "di varare misure che rivedano i codici Istat, i quali precludono l'accesso a molti lavoratori che, per tipologia di mansione ne avrebbero diritto, e che riducano il requisito contributivo richiesto per settori particolari come gli edili, gli agricoli ed i marittimi nei quali i limiti richiesti diventano escludenti". Occorre poi mettere "la parola fine", prosegue Proietti, alla vicenda degli esodati rispondendo alle attese dei lavoratori interessati." Per la Uil è necessario un intervento sulle pensioni in essere fortemente penalizzate in questi anni, attraverso l’estensione della 14esima per gli importi fino a 1.500 euro", aggiunge sollecitando , su questi temi," una risposta positiva da parte del Governo che vada incontro alle esigenze dei lavoratori e dei pensionati".

Ghiselli (Cgil), ‘disponibilità importanti ma non sufficienti’

“Un incontro utile che ci ha permesso di acquisire disponibilità importanti, ma non sufficienti, da parte del Governo. Apprezziamo l’impegno a proseguire il confronto, a partire dall’appuntamento in sede tecnica di questo pomeriggio, e la conferma di un incontro tra qualche settimana per discutere della riforma complessiva del sistema”. Così il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli al termine dell’incontro di questa mattina con il Ministero del Lavoro. “Bene la proroga di un anno di Opzione donna e Ape sociale, con l’allargamento della platea di quest’ultima a chi non percepisce la Naspi, così come la risoluzione dell’annoso problema della piena copertura previdenziale per il part time verticale, che spesso riguarda lavoratrici donne. Positivi, ma non sufficienti – sottolinea – gli impegni all’abbassamento della soglia attualmente prevista da 1000 a 500 dipendenti per il contratto di espansione, e a mantenere fino a 7 anni l’isopensione, valutando la possibilità di introdurre la Naspi per il primo periodo di uscita”. Altra richiesta di Cgil Cisl Uil raccolta dal Governo, l’inserimento nell’Ape sociale e per i precoci della categoria di lavoratori ’fragili’, anche se va ancora definita con precisione la casistica. “Il Ministro – continua Ghiselli – ha poi manifestato il proprio consenso alla definizione di un periodo di silenzio assenso per rilanciare l’adesione alla previdenza complementare, e annunciato la proroga dei termini per le due Commissioni di studio sulla separazione tra assistenza e previdenza e sui lavori gravosi e una norma per quanto concerne il fondo esattoriali. Altrettanto importante, come più volte abbiamo ribadito, aver confermato l’impegno per trovare una soluzione agli effetti negativi del Pil sulla rivalutazione del montante contributivo”.

 

“Non abbiamo invece ricevuto risposte – sottolinea il dirigente sindacale – su altre due nostre rivendicazioni, ovvero la risoluzione definitiva della questione esodati, che riproporremo a partire da questo pomeriggio, e l'estensione della quattordicesima ai titolari di pensione inferiore ai 1500 euro. Infine è importante che il ministro abbia confermato la disponibilità dell'esecutivo di proseguire il confronto sulla riforma della previdenza”.

 Cisl e Fnp, 'non basta proroga opzione donna, dare certezze a lavoratori e pensionati'

"Al nuovo incontro tenutosi oggi in video conferenza con la ministra del lavoro Nunzia Catalfo sulla previdenza la Cisl e la Fnp Cisl hanno rimarcato le numerose criticità del sistema che è necessario affrontare con urgenza a partire dalle misure che saranno inserite in Legge di bilancio". Ad affermarlo in una nota congiunta sono il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga e il segretario generale della Fnp Cisl, Piero Ragazzini, che oggi hanno partecipato all’incontro con la ministra Catalfo. "Bisogna non solo prorogare l'Ape sociale, come ha confermato la ministra Catalfo ma anche superare le notevoli difficoltà procedurali che hanno di fatto drasticamente ridotto l'accoglimento delle domande presentate, a partire dai codici Istat utilizzati", affermano i sindacalisti. Inoltre, sottolineano, "abbiamo chiesto espressamente che questa misura sia estesa anche ai lavoratori fragili, a chi è dichiarato inidoneo alle mansioni e non viene ricollocato o è a particolare rischio per effetto della attuale congiuntura, a chi ha superato il periodo di comporto per malattia e a coloro che hanno cessato involontariamente l'attività lavorativa. Per le donne è necessario fare di più, non basta la proroga di opzione donna, come ci è stato promesso, ma bisognerebbe riportare il requisito anagrafico a 57 anni dagli attuali 58 anni e prevedere anche per la pensione precoci il riconoscimento di 12 mesi per figlio nel limite di 24 mesi". In ogni caso, sottolineano i sindacalisti, "la Cisl ha ribadito la necessità di prevedere la pensione con 41 anni per tutti. Abbiamo altresì sollecitato la ministra ad affrontare anche il tema delle pensioni in essere, particolarmente penalizzate dalla attuale situazione di deflazione. Pertanto si è ribadito che è indispensabile prevedere l'incremento della quattordicesima per i pensionati con redditi più bassi e individuare una misura che compensi, a maggior ragione oggi, la perdita del potere di acquisto delle pensioni, poiché da un lato ai pensionati non è concessa la riduzione delle tasse ma dall'altro subiscono l'aumento del costo dei beni di prima necessità".

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