E’ la stima dell’organizzazione di settore all’indomani dell’ondata di maltempo che ha colpito Val d’Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia
Centinaia di pecore e capre travolte dalla furia delle acque e affogate in Piemonte nella Valle Andasca, raccolti di castagne distrutti in Val d'Aosta, serre divelte, verdure e ortaggi sepolti dal fango, alveari devastati dalla tempesta, mucche bloccate in alpeggio, frutteti e coltivazioni distrutti, cascine isolate, campi di riso in raccolta allagati, frane nei terreni, strade rurali interrotte e ponti impraticabili. E’ quanto emerge dal bilancio tracciato dalla Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che ha colpito duramente le campagne del nord Italia in Val d’Aosta, Liguria, Piemonte e Lombardia facendo esondare fiumi con frane e smottamenti diffusi con oltre 300 milioni di euro di danni all’agricoltura.
In Liguria nella provincia di Imperia - sottolinea la Coldiretti - è stata persa quasi 1 oliva su 3 pronta alla raccolta. Grave la situazione del riso nel triangolo d’oro tra Vercelli, Novara e Pavia in Lombardia si coltiva l’80% del riso in Italia con intere aziende agricole che – riferisce la Coldiretti - sono state allagate proprio alla vigilia del raccolto con la perdita di un intero anno di lavoro. Il maltempo ha dunque colpito in un momento dunque importante per l’Italia che – continua la Coldiretti – si conferma primo produttore europeo di riso, con 228 mila ettari coltivati quest’anno e 4 mila aziende agricole che raccolgono 1,50 milioni di tonnellate di risone all’anno, pari a circa il 50% dell’intera produzione Ue e con una gamma varietale unica e fra le migliori del mondo.
La perturbazione si è abbattuta sulle regioni più fragili della Penisola con Piemonte e Liguria che hanno ben il 100% dei comuni con parte del territorio a rischio idrogeologico secondo l’analisi Coldiretti, sulla base di dati Ispra, che evidenzia una percentuale di rischio che è la più alta a livello nazionale, con 7275 i comuni complessivamente a rischio, il 91,3% del totale.
Sale dunque il conto dei danni di un inizio autunno 2020 segnato da tempeste praticamente raddoppiate (+92%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con ben 127 eventi estremi tra nubifragi, grandinate, vento forte, tornado, bombe d’acqua dal 21 settembre fino ad ora, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.