Un numero stabile rispetto al 2018 (-0,09%). Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono 405.538, di cui circa il 18,6% avvenuti fuori dell’azienda (cioè in occasione di lavoro con mezzo di trasporto e in itinere, nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro)
Gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nel 2019 sono stati 644.803, un numero sostanzialmente stabile rispetto al 2018 (-0,09%). Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono 405.538, di cui circa il 18,6% avvenuti fuori dell’azienda (cioè in occasione di lavoro con mezzo di trasporto e in itinere, nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro).
Sono alcuni dei dati diffusi nel corso di un incontro che si è svolto oggi a Roma, presso la Sala del Cavaliere di Palazzo Montecitorio, dove il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, accompagnato dal vicepresidente Paolo Lazzara, dai consiglieri di amministrazione Teresa Armato, Cesare Damiano e Francesca Maione, e dal direttore generale Giuseppe Lucibello, ha presentato al presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, la Relazione annuale sui dati relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nel 2019, sul bilancio dell’Istituto e sui risultati più rilevanti ottenuti nell’ambito della ricerca, delle politiche in materia di prevenzione, cura e riabilitazione, e degli investimenti, con una premessa dedicata alle numerose iniziative promosse dall’Inail negli ultimi mesi per fronteggiare l’emergenza da nuovo coronavirus. Presente anche il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo.
I dati
E secondo la Relazione le denunce all'Inail di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 1.156, in calo dell’8,5% rispetto al 2018. I decessi accertati 'sul lavoro' dall’Istituto sono 628, il 17,2% in meno rispetto al 2018, di cui 362, pari al 57,6%, occorsi 'fuori dell’azienda' (52 casi sono ancora in istruttoria).
Secondo l’Istituto i dati del 2019 confermano il progressivo incremento delle denunce di malattia professionale all'Inail che ha caratterizzato l’ultimo decennio, in seguito alle campagne di sensibilizzazione sulla tutela assicurativa e agli interventi normativi che hanno ampliato l’elenco delle patologie che godono della presunzione legale di origine lavorativa. Le 61.201 malattie denunciate nel 2019 sono il 2,9% in più rispetto all’anno precedente e oltre il 40% in più rispetto al 2010. È stata riconosciuta la causa professionale al 36,7%, mentre il 2,7% dei casi è ancora in istruttoria. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43.700, il 40,3% dei quali per causa professionale riconosciuta. I lavoratori con patologia asbesto-correlata sono stati poco più di 1.500, quelli deceduti nel 2019 con riconoscimento di malattia professionale 1.018 (il 24,6% in meno rispetto all’anno precedente), di cui 212 per silicosi/asbestosi.
Il commento
Secondo Bettoni “per contrastare il dramma degli incidenti sul lavoro sono necessarie azioni sinergiche, determinate e responsabili da parte di tutti gli attori istituzionali, le parti sociali, il mondo produttivo e la società civile. Proseguire nel cammino tracciato è irrinunciabile, ma non ancora sufficiente. Per fare della sicurezza una vera priorità sociale e attuare finalmente un deciso cambio di passo occorre richiedere a tutti un impegno straordinario e, soprattutto, prestare ascolto ai numerosi e autorevoli richiami del Capo dello Stato”.