Non sembra fare passi in avanti la vertenza che interessa il sito di Napoli della Whirlpool. Il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli: ‘Stiamo lavorando con Invitalia ad un possibile piano’
Per Whirlpool non ci saranno altre proroghe: la data dell'ultima dalla produzione è fissata al 31 ottobre. E' l'ad Whirlpool Emea Luigi La Morgia a ribadire, la dead line per il sito di Napoli al tavolo con sindacati e Governo. "Siamo disponibili a supportare progetto di reindustrializzazione per garantire continuità produttiva del sito di Napoli", ha detto La Morgia, ribadendo però la situazione del gruppo nel post lockdown: " A livello europeo per il 2020 si prevede un calo di 2 milioni delle unità prodotte, dovuto al forte crollo del secondo trimestre", ha spiegato, mettendo in fila l'impatto sui singoli stabilimenti: Cassinetta (forni, frigoriferi e microonde) produzione 2020 -7/8% rispetto al 2019; Melano (piani cottura) produzione 2020 -10% rispetto al 2019; Comunanza (lavasciuga e lavatrici da incasso) - produzione 2020 -6/7% rispetto al 2019 ; Siena produzione 2020 +50 mila unità prodotte rispetto al 2019 (congelatori). Al, confronto la Regione Campania avrebbe ribadito la sua disponibilità a mettere 20 mln di euro per far proseguire la produzione. “Dal primo giorno abbiamo detto che siamo disposti a fare qualsiasi cosa” perché Whirlpool resti a Napoli https://tg24.sky.it/economia/approfondimenti/whirlpool-napoli. Intanto, “stiamo lavorando con Invitalia ad un possibile piano “, ma “resta intesa l'opzione A di individuare gli strumenti necessari per mantenere la produzione a Napoli”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. “Non possiamo dire che tutti gli esempi di reindustrializzazione in Italia siano falliti”, ha aggiunto.
Sindacati insoddisfatti
Nessuna delle sigle sindacali presenti al tavolo si è detta soddisfatta. Il tavolo, per Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico “è stato insoddisfacente e fuorviante”. “Quando il Ministro Patuanelli parla di un impegno diretto del Governo a trovare una soluzione, che ha definito simbolica, deve intendere che la politica dimostra di avere una interlocuzione autorevole con le multinazionali in grado di trovare gli strumenti necessari per farle restare nel nostro Paese. Il governo non è una banca, non deve distribuire denaro in assenza di politiche industriali", ha osservato. Anche per Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, “l’incontro è stato interlocutorio e deludente, mentre urgono soluzioni concrete che garantiscano continuità industriale e lavoro, poiché purtroppo Whirlpool non ha mutato il suo proposito di chiudere lo stabilimento di Napoli a fine di ottobre”. “Fino ad ora il Governo non è riuscito né a condizionare la multinazionale né a trovare alternative, mostrando quindi una pericolosa debolezza, tanto più che la decisione aziendale vìola un accordo firmato in sede istituzionale a ottobre 2018''. "Bisogna utilizzare il mese di luglio per impostare bene le soluzioni, per non arrivare al già complesso autunno con elementi di incertezza per una vertenza che ormai va avanti da anni. Il governo deve giocare a carte scoperte”, sollecita il leader Fim Cisl, Marco Bentivogli. "Bisogna perciò garantire continuità occupazionale al sito di Napoli e garanzie di lungo periodo anche allo stabilimento di Siena", ha concluso. Basta tatticismi, ribadisce anche la segretaria nazionale Fim Alessandra Damiani presente all'incontro. "Quanto discusso oggi al tavolo, che a distanza di un anno non ha saputo o voluto tracciare con concretezza le risposte necessarie, ha bisogno di una assunzione di responsabilità da parte di tutti che abbia come obiettivo la salvaguardia di un sito produttivo ed occupazionale", dice.