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Istat: a maggio migliora fiducia famiglie e imprese

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Secondo l’Istituto di statistica le stime indicano un miglioramento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 94,3 a 100,6) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 52,7 a 65,4)

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Migliora a maggio il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese. Le stime effettuate con i dati raccolti a giugno 2020, infatti, spiega l'Istat nella consueta rilevazione mensile turbata solo "lievemente" dall'epidemia Covid-19 dei mesi scorsi, indicano un miglioramento, rispetto al mese di maggio 2020, sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 94,3 a 100,6) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 52,7 a 65,4). Un maggiore ottimismo, soprattutto quello che consumatori che archivia così il livello più basso raggiunto a marzo scorso. Ad essere in crescita, seppur con intensità diverse, tutte le componenti della ritrovata fiducia dei consumatori: l’aumento è marcato per il clima economico (da 72,9 a 87,2) e per il clima futuro (l’indice passa da 93,1 a 105,6) mentre il clima personale e quello corrente registrano aumenti più contenuti (rispettivamente da 100,9 a 104,5 e da 95,0 a 96,4).


Con riferimento alle imprese, le stime elaborate dall'Istat evidenziano un aumento della fiducia diffuso a tutti i settori anche se i livelli rimangono depressi. In particolare, nell’industria l’indice di fiducia del settore manifatturiero sale da 71,5 a 79,8 e nelle costruzioni aumenta da 108,4 a 124,0. Per il comparto dei servizi, si evidenzia una risalita dell’indice sia nei servizi di mercato (da 38,9 a 51,7) sia nel commercio al dettaglio (l’indice passa da 68,0 a 79,1) .Ma è nell’industria manifatturiera il miglioramento più ampio: sia nei giudizi sugli ordini sia nelle attese di produzione. "I dati evidenziano i primi segnali di ripresa dopo il crollo record registrato nei mesi precedenti, commenta", l'Istat.


L’aumento dell’indice riferito alle imprese e, in particolare, delle loro aspettative, è infatti, aggiunge l'Istituto di statistica, "diffuso a tutti i settori, pur permanendo livelli storicamente contenuti dei diversi indicatori". L’indice della fiducia dei consumatori migliora dunque prosegue in modo evidente, trainato dal recupero del clima personale e di quello futuro che si situano entrambi al di sopra del basso livello raggiunto a marzo 2020". Le scorte di prodotti finiti sono giudicate in lieve accumulo rispetto al mese scorso. Per le costruzioni, l’aumento dell’indice è determinato da un deciso miglioramento dei giudizi sugli ordini a cui si unisce un aumento delle aspettative sull’occupazione presso l’impresa.


Nei servizi di mercato, l’incremento dell’indice è determinato da un forte aumento delle attese sugli ordini il cui saldo rimane però ancora negativo; i giudizi sia sugli ordini sia sull’andamento generale dell’azienda registrano un lieve miglioramento. Con riferimento al commercio al dettaglio, recuperano decisamente le aspettative sulle vendite future il cui saldo torna positivo per la prima volta dall’inizio degli effetti della pandemia. Infine, le scorte di magazzino sono giudicate in decumulo e si registra un lieve peggioramento dei giudizi sulle vendite. Il miglioramento della fiducia è diffuso sia alla grande distribuzione sia a quella tradizionale.