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Roma, oltre 13 milioni di presenze turistiche ‘fantasma’

Lavoro

E' uno dei dati che emergono dal Rapporto dell’Ente bilaterale turismo del lazio (Ebtl), 'Il sommerso ricettivo a Roma', analisi del mercato degli affitti brevi realizzata per Ebtl da Sociometrica, e presentato a Roma all'Auditorium dell’Ara Pacis

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Oltre 13 milioni di presenze turistiche 'fantasma', cioè non calcolate nelle statistiche ufficiali, nella Capitale. E' uno dei dati che emergono dal Rapporto dell’Ente bilaterale turismo del lazio (Ebtl), 'Il sommerso ricettivo a Roma', analisi del mercato degli affitti brevi realizzata per Ebtl da Sociometrica, e presentato a Roma all'Auditorium dell’Ara Pacis. Le oltre 50 pagine del Rapporto - che rappresenta in assoluto il primo studio sul tema per la Capitale - analizzano l’esplosione del fenomeno degli affitti brevi a Roma basandosi tra l’altro anche su un’indagine che ha coinvolto 1.000 visitatori della Città Eterna intervistati sulle procedure e condizioni del loro soggiorno. Dal punto di vista della quantità, l’offerta totale di affitti brevi sulle piattaforme di prenotazione online a Roma negli ultimi tre anni risulta aumentata del 46%. Una crescita da cui derivano i numeri estremamente rilevanti emersi dal Rapporto: la stima prudenziale delle presenze turistiche 'sommerse' (cioè non calcolate nelle statistiche ufficiali del turismo, vale a dire non classificate e quindi irregolari) a Roma risulta pari al 55,9% del listing (offerta online complessiva), dato che annualmente corrisponde a 13.565.471 unità.

Le stime

Considerando che per le stime ufficiali (alberghiere + extralberghiere) le presenze annue a Roma sono 43.550.941, quelle "sommerse" incidono per oltre il 30% in più, una percentuale che innalza il dato annuo a 57.116.412 presenze e da cui deriva un enorme impatto negativo su molti aspetti della vita cittadina, come l’organizzazione dei trasporti, la raccolta dei rifiuti, l’organizzazione del traffico, la pubblica sicurezza. L’offerta degli appartamenti risulta essere concentrata per ben oltre la metà nel I Municipio, ed è caratterizzata dalla disponibilità a ospitare per un numero di notti breve (circa 3) che va a sovrapporsi alla permanenza media alberghiera; inoltre dai dati emersi risulta irrilevante quanto a modalità sharing, cioè presenza del proprietario negli appartamenti.

Il Mercato

La crescita del mercato degli affitti brevi risulta aver tagliato fuori dalla possibilità di affittare un appartamento un grande numero di residenti a causa delle limitate possibilità economiche. Con rendimenti che vanno da 2.000 a oltre 6.000 euro mensili se adibiti ad affitto breve, gli appartamenti risultano infatti fuori portata per le famiglie romane, che secondo le stime di Uniaffitti si attestano su una media di possibilità di spesa di 870 euro mensili.  Da un’indagine effettuata su 1.000 visitatori di Roma, si evince che all’11,8% di essi non è stato richiesto un documento al momento dell’arrivo e che al 65,1% non è stata richiesta la compilazione del modulo per la registrazione statistico-anagrafica con firma personale, con evidenti, gravissime ricadute in termini di sicurezza della comunità. L’indagine demoscopica ha inoltre evidenziato come al 14,1% di visitatori non sia stata richiesta la tassa di soggiorno, con una conseguente evasione della stessa di un totale per difetto di 50 milioni di euro circa (pari al 40% di quanto Roma Capitale incassa dalle presenze alberghiere: 130 milioni).  
Dal punto di vista dei riflessi occupazionali e del ritorno economico per l’indotto cittadino, il Rapporto evidenzia come, nonostante l’altissimo numero di visitatori coinvolti, ci si trovi di fronte a un fenomeno irrilevante se non addirittura negativo: al coinvolgimento di pochissimi occupati (per la maggior parte non professionisti) fa da contraltare una forte concorrenza che danneggia i lavoratori qualificati dell’ospitalità regolare, e l’arrivo di un turismo low cost le cui capacità di spesa negli esercizi commerciali di Roma risultano estremamente limitate. Il Rapporto dell’Ebtl contiene inoltre una panoramica delle iniziative di contenimento e regolarizzazione degli effetti dell’esplosione degli affitti brevi già adottate nel mondo (citando i casi di New York, San Francisco, Barcellona, Parigi, Berlino ed Amsterdam) e si conclude analizzando gli aspetti di non più sopportabile pressione che la Capitale sta affrontando sia dal punto di vista dell’amministrazione pubblica che da quello dei privati cittadini.
Per il presidente dell’Ebtl, Tommaso Tanzilli, l’analisi pone la città di fronte a uno specchio deformante: "In breve tempo il fenomeno degli affitti brevi ha mutato le condizioni reali di Roma: è impossibile amministrare una metropoli senza conoscere la quantità effettiva di fruitori dei suoi servizi pubblici, ed altrettanto ingiusto che i cittadini non possano più, nei fatti, trovare casa". "Siamo di fronte a un fenomeno che non crea occupazione né investimenti: case di proprietà per la maggior parte gestite da società di property management con pochi addetti e l’uso di molti mezzi di automazione. Offriamo questo studio alla città nell’auspicio che possa servire a trovare soluzione ad una pressione che per il suo turismo, la sua economia ed i suoi stessi abitanti è ormai diventata insostenibile", ha concluso.