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Csc: ripartenza economica a rischio per Coronavirus

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Secondo il Centro studi di Confindustria prima del propagarsi del Covid-19, in base agli andamenti settoriali si prevedeva per il 1° trimestre un recupero della spesa in beni di capitale, in coerenza con gli indicatori disponibili

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“A inizio 2020 la possibile ripartenza potrebbe essere messa a rischio dall’epidemia del coronavirus. Prima del propagarsi del Covid-19, in base agli andamenti settoriali prevedevamo per il 1° trimestre un recupero della spesa in beni di capitale. Ciò era coerente con gli indicatori disponibili: nelle indagini di Istat e Banca d’Italia le imprese esprimevano valutazioni un po’ più favorevoli su ordini e domanda estera a inizio anno. L’epidemia mette a rischio questi sviluppi e, comunque, si tratterebbe solo di un parziale recupero di quanto perso a fine 2019”. Lo scrive il Csc, Centro studi di Confindustria, in congiuntura flash sugli investimenti in Italia nel 2020.

Contenuto aumento degli investimenti

Il Csc a ottobre scorso prevedeva un contenuto aumento degli investimenti nel 2020 (+1,1%). Tuttavia, con il profilo nel 2019 rivelatosi più debole dell’atteso, il trascinamento per il 2020 è caduto a -0,6%. Aggiungendo l’attesa di mini-recupero nel 1° trimestre, si arriva a una variazione acquisita di poco meno negativa. A quel punto, risulterebbe molto poco probabile mantenersi sopra il +1,0% in media d’anno: servirebbe un +1,0% in ognuno degli altri 3 trimestri. Un profilo così positivo è stato registrato nel 2017, ma il contesto era molto più roseo di quello attuale. Le previsioni più recenti per gli investimenti nel 2020, diffuse da diversi istituti, sono infatti più basse: da un minimo di zero a un massimo di +0,4%. Dunque, la crescita italiana quest’anno sembra aver già perso uno dei suoi possibili motori.

Stenta l’economia

Stenta l’economia italiana. A inizio 2020 persiste una sostanziale stagnazione, che segue la flessione di fine 2019 (-0,3% stimato nel 4° trimestre). Dopo il tonfo della produzione a dicembre, l’industria inizia l’anno ancora debole ma con segnali di stabilizzazione, in base al pmi (Purchasing Managers’ Index) risalito a 48,9 a gennaio e agli ordini manifatturieri in deciso recupero. Tengono i servizi, dove il pmi è salito a gennaio (51,4), continuando a segnalare debole aumento dell’attività, fin dalla metà del 2019.