Stime solo dopo il 19 febbraio.
"I tavoli si stanno svolgendo in un clima molto collaborativo e molto costruttivo senza contrapposizioni. Certamente i sindacati fanno le loro richieste e hanno le loro legittime aspettative: dopo di che il governo farà una sintesi. Ma siamo solo all'inizio. Per le stime e l'individuazione delle platee dobbiamo aspettare almeno la fine del primo ciclo di tavoli che si chiude il 19 febbraio: dopo di che, come si dice, ci ritireremo 'in camera di consiglio' e si farà una sintesi". Così il presidente Inps, Pasquale Tridico a margine della firma dell'accordo con il Policlinico Gemelli a rispondere così a Cgil Cisl e Uil che nel corso del confronto sulla riforma dee pensioni sollecitano governo e Inps a fornire un quadro sulle platee di riferimento e le risorse da mettere in campo.
"Febbraio è il primo mese di discussione sulle pensioni. Si andrà avanti per qualche mese e al momento non c'è ancora una sintesi finale da parte del governo. Si stanno ascoltando le parti su tutte le materie sulle quali Catalfo ha chiamato gli incontri: dalla pensione di garanzia per i giovani a quella flessibile, dalla possibilità di rivedere le perequazioni degli assegni fino al fondo integrativo. Il ciclo di tavoli non è ancora nemmeno concluso, ne manca uno", conclude.
L'accordo firmato oggi con la Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma "è un'operazione di grande valenza. Siamo più vicini agli utenti più fragili, oncologici e pediatrici, ed evitiamo alle famiglie il giro delle sette chiese, e anche tutta la burocrazia. Le famiglie si aspettano una comfort zone dove lo Stato deve andargli incontro. Con l'accordo di oggi, l'Inps entra dentro la struttura e apre un punto per andare incontro alle esigenze dei pazienti e delle utenze fragili" ha detto Tridico, nel suo intervento. La convenzione Gemelli-Inps consente di semplificare le pratiche per il riconoscimento delle prestazioni assistenziali di invalidità e disabilità alle quali hanno diritto i pazienti pediatrici e i malati oncologici.
Per il reddito di cittadinanza non serve al momento nessun 'tagliando'. Lo assicura il presidente Inps, Pasquale Tridico. "Qualsiasi strumento di politica attiva non è sufficiente da solo ma è un contributo verso il reinserimento nel mercato del lavoro. Servono però per questo anche investimenti pubblici. La valutazione comunque va fatta su un periodo più lungo: noi abbiamo messo uno strumento in campo che darà risposte nel momento in cui il paese comincia a crescere", spiega.
"Qualsiasi politica attiva non può funzionare se non ci sono domande di lavoro appropriate: se non ci sono posti vacanti le politiche attive hanno poco senso", aggiunge. E oggi, prosegue "scontiamo una scarsa domanda di lavoro e qualsiasi politica dal lato dell'offerta ha una certa difficoltà: tuttavia la valutazione sul reddito di cittadinanza che si deve fare è piuttosto sulla base delle risorse umane prima dell'intervento immobili".
Ora, invece, elenca ancora Tridico, in 2,5 mln ricevono un sostegno economico, tra cui 377 mila nuclei con bambini, 200 mila nuclei con disabili e 150mila con anziani per i quali "c'è stato un incremento netto della qualità della vita, una riduzione della povertà". E' su questo, ribadisce il presidente Inps, dunque, "che va valutato il reddito di cittadinanza". Per aumentare l'occupazione, invece, conclude, "servono investimenti pubblici mentre il Reddito è uno strumento di riduzione della povertà".