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Pa, al via linee guida valutazione performance

Lavoro
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Il ministro Dadone offre ad amministrazioni indicazioni utili per gestione strategica delle risorse umane.

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Innovare in modo profondo la Pa, premiando il merito, accrescendo il senso di appartenenza dei lavoratori pubblici al proprio ente e, in definitiva, migliorando i servizi resi ai cittadini. E' questo lo spirito delle nuove Linee guida per la misurazione e valutazione della performance individuale che la Funzione pubblica, guidata dal ministro per la Pa Fabiana Dadone, pubblica sul sito del ministero e che completano quelle emanate nel 2017. L'intento è quello di offrire alle amministrazioni indicazioni utili per avvalersi al meglio di "una delle leve più importanti di una gestione strategica delle risorse umane" si legge nel testo. Misurare e valutare in modo obiettivo le performance significa anche poter allocare al meglio le risorse, decidere in modo avveduto a chi destinare determinati incarichi e lavorare sui gap formativi per colmarli e far crescere la produttività del lavoro, passando dalla logica dell’adempimento, oggi troppo spesso ancora prevalente, a quella del risultato rapportabile a precisi obiettivi. Il traguardo finale è valorizzare il capitale umano, migliorare l’organizzazione delle strutture e dare così servizi più all’altezza dei bisogni dei cittadini. 

Ma è pur importante non puntare soltanto sul premio di carattere monetario. Anzi, spesso l’autostima e il senso di appartenenza del dipendente pubblico si rafforzano più con altre forme di riconoscimento. Le linee guida suggeriscono meccanismi premiali reputazionali o ruoli di coaching e mentoring interno per chi si è distinto nel proprio operato. 

Inoltre, la performance individuale va sempre rapportata a quella organizzativa, del gruppo e dell’ente nel suo complesso. Tuttavia, esse vanno tenute distinte, senza confusioni e sovrapposizioni. Così come si suggerisce di allargare la platea dei soggetti valutatori: non solo il proprio capo ufficio, ma anche i propri pari tra i colleghi o persino i collaboratori per una valutazione che arriva dal basso. Senza dimenticare gli stakeholder esterni.