Resterà in carica per il biennio 2019-2021, mantenendo la carica di vicepresidente di Confindustria. “Le pmi -ha detto- diventino sinonimo crescita, competenza, capacità manageriale e internazionalizzazione”
Oggi il Consiglio Centrale di Piccola Industria ha confermato alla presidenza, per il secondo mandato, Carlo Robiglio. Robiglio resterà in carica per il biennio 2019-2021, mantenendo di diritto la carica di vicepresidente di Confindustria. Nel corso della riunione il Consiglio Centrale, si legge in una nota, ha eletto anche la nuova squadra dei Vice Presidenti composta da Renato Abate, Vice Presidente per Lean Management e organizzazione aziendale; Alvise Biffi, Vice Presidente per Cyber Security e Startup; Angelo Camilli, Vice Presidente per pmi e Mercato Appalti; Cinzia La Rosa, Vice Presidente per Internazionalizzazione, Nuova Imprenditoria e inclusione sociale; Diego Mingarelli, Vice Presidente per Europa, Sviluppo e Coesione Territoriale, Resilienza e Pge; Lorenzo Pagliuca, Vice Presidente per Fiscalità per la Crescita; Maria Teresa Sassano, Vice Presidente per Turismo e Internazionalizzazione delle Filiere agroalimentari; Monica Talmelli, Vice Presidente per la Semplificazione ; Giancarlo Turati, Vice Presidente per Welfare e Relazioni Industriali. Robiglio ha inoltre affidato alcune deleghe specifiche a componenti del Consiglio Centrale: a Fausto Agostini, l’Economia del Mare, a Giovanni Baroni l'Energia Sostenibile ed Economia Circolare, ad Aldo Ferrara la delega per la Finanza per la crescita e il coordinamento del Comitato Scientifico Consultivo Piccola Industria. Confermato il Comitato di Direzione della rivista di Piccola Industria L'Imprenditore, alla cui guida resta Stefano Zapponini, Presidente della Guida Monaci di Roma.
“Abbiamo disegnato una visione di futuro”
Carlo Robiglio, al termine della riunione, ha ringraziato il Consiglio Centrale per la fiducia rinnovata: "Nei due anni trascorsi -ha detto abbiamo disegnato insieme una visione di futuro e un sentiero di sviluppo per le nostre Pmi. Un percorso complesso e articolato che va completato continuando a lavorare, all'insegna della continuità, sui driver che hanno connotato la prima fase di presidenza: cultura d'impresa, ruolo sociale dell'imprenditore - ovvero l'attenzione ai fattori della sostenibilità economica, sociale e ambientale - e, quindi, il nostro grande cavallo di battaglia: la resilienza". La capacità di un territorio o di una impresa di reagire e ripartire in caso eventi catastrofici, sottolinea Robiglio, "diventa centrale in un Paese che dimostra, ogni giorno di più, la sua fragilità sotto il profilo ambientale e infrastrutturale. Questo tema deve essere messo al centro dell'agenda politica nell'interesse generale, per tutelare la vita delle persone e la sopravvivenza di territori e comunità. Il denominatore comune che lega questi temi - ha concluso Robiglio - è ovviamente la crescita: le piccole e medie imprese devono diventare sinonimo di competenza, capacità manageriale, internazionalizzazione, tutto nell'ottica di sviluppo delle filiere".