Sociale: ad Avezzano nasce secondo 'Centro anti-violenza'

Abruzzo
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Vicesindaco Di Berardino, le donne troveranno ascolto e sostegno

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(ANSA) - AVEZZANO, 03 GEN - Approvato all'unanimità il punto all'ordine del giorno del Consiglio comunale di Avezzano che formalizza e riconosce un sostegno e un supporto concreti al progetto della nascita del 'Centro Anti-violenza', promosso dalla Cooperativa di ambito nazionale BeFree, fondata nel 2007 per combattere fenomeni di gravissima entità sociale quali la tratta, le violenze e le discriminazioni di genere. Il centro sorgerà in via Orazio Mattei.
    Sono stati discussi e approvati all'ultimo Consiglio comunale dell'anno, con voto favorevole unanime, i contratti di comodato per l'utilizzo, da parte della Cooperativa presieduta da Oria Gargano, di locali e stanze per la nascita della nuova realtà cittadina di aiuto e soccorso. Sarà il secondo centro anti-violenza (attivo H24) della città avezzanese: uno stimolo di lotta costante contro i maltrattamenti, le minacce e le ferite valido, ovviamente, per tutta la Marsica.
    "Le donne ad Avezzano troveranno ascolto e sostegno sempre, grazie a delle strutture efficienti e create appositamente per non lasciarle sole, con personale specializzato e supporto psicologico. - afferma il vicesindaco Domenico Di Berardino, con delega alle politiche sociali - Avviare una 'casa' di questo tipo rappresenta per la città di Avezzano e per l'intero comprensorio della Marsica un motivo di orgoglio e un passo di grande significato. La struttura di un Centro anti-violenza è capace di sostenere e di aiutare non solo sotto l'aspetto psicologico o legale le donne, ma anche di accompagnarle sotto l'aspetto del rifugio, dell'accoglienza e della speranza di ricostruire una vita intera daccapo".
    Il Comune di Avezzano, inoltre, potrà stabilire anche un contributo economico annuo da destinare all'attività del centro.
    Negli ultimi anni, in tutta Italia, sono state 54.069 le donne che hanno contattato un Centro anti-violenza per cercare aiuto e riparo; 1.772, invece, le donne che sono state, sempre nell'ultimo anno, ospitate in case rifugio ad indirizzo segreto e con una linea telefonica diretta con le forze di polizia.
    (ANSA).
   

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