Teatro: la guerra dei popoli italici, dove nacque l'Italia

Abruzzo
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Produzione Teatro Stabile Abruzzo, L'Arte non si ferma a Pescara

(ANSA) - PESCARA, 01 DIC - "Dove Nacque Italia, un viaggio nella storia tra pupi, cunto e musica" regia e drammaturgia Girolamo Botta e Marcello Sacerdote, scenografie, costruzione e manovra dei pupi Girolamo Botta e Alessandra Guadagna, cunto, narrazione e musiche in scena Marcello Sacerdote, assistente tecnico e di scena Cristian Zulli. Una coproduzione Teatro Stabile d'Abruzzo, CuntaTerra e I Pupi Italici, nata nell'ambito del progetto "L'arte non si ferma", in scena a Pescara al Teatro Cordova domenica 5 dicembre alle ore 17.30. Lo spettacolo narra la vicenda della Guerra Sociale avvenuta nel 91-88 a.C., che vide contrapposti diversi popoli italici della penisola contro la Repubblica romana, alla quale venivano rivendicati la cittadinanza e il riconoscimento dei diritti fondamentali. Tra battaglie, giuramenti, inganni, ardimenti e passioni, uno spettacolo che alterna i differenti registri espressivi - epico, comico, poetico e tragico - propri del teatro d'arte popolare. Ne emergono i temi della giustizia sociale, dell'uguaglianza, della libertà, dell'amore per la patria profondamente connesso a quello per la fratellanza tra i diversi popoli. Il cunto viene fatto con l'essenziale che richiede la tradizione: una pedana, una spada, il corpo e la voce. Il cuntista, ovvero il narratore professionista del ciclo carolingio e di storie epico cavalleresche è stato probabilmente il veicolo principale attraverso cui l'opera dei pupi ha derivato i soggetti da rappresentare nella sua forma ciclica.
    Marcello Sacerdote, attore, narratore e musico abruzzese, membro fondatore di Cuntaterra, nello spettacolo si propone di riportare in vita la storica figura del cuntastorie tradizionale. L'Opera dei Pupi è un tipo di teatro delle marionette tipico della tradizione dell'Italia meridionale sviluppata maggiormente in Sicilia. L'opera dei pupi nella forma che conosciamo oggi, si sviluppò alla fine dal 1700, con i pupi in paggio (non armati) che rappresentavano alcuni racconti popolari. Nel 2008 l'Unesco ha dichiarato il Teatro dell'Opera dei Pupi capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell'umanità. (ANSA).
   

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