Polis 305, 4 big Abruzzo per nuovo soggetto politico

Abruzzo
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Ex sindaci e D'Alberto, partiti insufficienti, bisogno civismo

(ANSA) - L'AQUILA, 01 DIC - Marco Alessandrini, Gianguido D'Alberto, Americo Di Benedetto e Antonio Luciani annunciano la creazione di un nuovo laboratorio di idee e buona amministrazione abruzzese.
    "Polis 305" un grande cantiere dell'Abruzzo che tocca quattro capoluoghi, un luogo virtuale ove rigenerare, ricostruire, agire. Il nuovo organismo è stato presentato questa mattina nella Sala Spagnoli del Consiglio Regionale dell'Abruzzo, all'Aquila. C'è una parte dell'attivismo politico regionale che non trova da anni la propria dimensione in alcuna aggregazione esistente. Per questo, l'idea che arriva dalle quattro province è uno strumento aperto a tutti e dai confini ancora da scrivere.
    "Lavoriamo ormai da anni, insieme a molti altri amici a questo progetto politico", chiariscono i quattro fondatori, "precisando che vogliamo dare il via con spirito di altruismo e generosità verso il territorio ad un percorso aperto a uomini e donne, che come noi sentono la necessità di avere uno strumento innovativo per far crescere il nostro Abruzzo". Basato su inclusività, merito e competenza, "Polis 305" nasce per mettere a frutto le esperienze dei tanti amministratori presenti sul territorio, alla ricerca di uno spazio di agibilità politica entro il quale potersi muovere con maggiore autonomia, uno spazio vicino alle persone, aperto ed inclusivo. "Le energie e le competenze di questa Regione vengono sacrificate in nome dello spirito di autoconservazione della classe dirigente. Le comuni esperienze sul campo ci hanno indotto a ricercare uno strumento che potesse mettere fine a questo stato di cose che perdura da decenni. La politica: "scienza e arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l'organizzazione, l'amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica. I partiti politici sono necessari ma, da soli, insufficienti. Siamo fermamente convinti che vada organizzata anche la voce del "civismo", forse l'unica a poter esporre con pienezza le ragioni, le necessità ed i pensieri della società civile. Quello che proponiamo è un incubatore di conoscenze, di esperienze e di metodi da mettere a servizio". (ANSA).
   

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