Bonus mobilità: Spid Poste in tilt, utenti furibondi

Abruzzo

Difficoltà di collegamento al portale

(ANSA) - PESCARA, 03 NOV - Difficoltà di collegamento al portale, lunghe code e, soprattutto, una volta entrati, i servizi di Spid, in particolare quello di Poste, sono in tilt, così da non riuscire a procedere. Anche dall'Abruzzo arrivano le lamentele per il click day del bonus mobilità. Gli utenti sono furibondi e si chiedono con chi doversela prendere, "se con Poste o con il ministero dell'Ambiente", auspicando che si proceda ad annullare le operazioni odierne, individuando un sistema più efficace.
    "Nonostante le comunicazioni circa l'attivazione del portale in ritardo, ho avuto difficoltà nell'accesso iniziale - racconta un utente di Pescara - una volta riuscito a collegarmi, prima di me c'erano in coda oltre 80mila persone. Dopo circa due ore e mezza di attesa è arrivato il mio turno. Il problema, a quel punto, è stato lo Spid di Poste, che non ha funzionato, al punto che il mio account è stato temporaneamente bloccato. Ho contattato il call center e mi hanno confermato che i sistemi non riescono a gestire numeri così elevati. Risultato: non ho potuto procedere".
    "Ho provato a collegarmi nuovamente al portale - prosegue - ma non era raggiungibile. Sui social ho letto che al momento ci sono centinaia di migliaia di persone in coda. Una mattinata davanti al computer, come fosse un gioco, e per cosa? Con chi dovrei prendermela ora? Con Poste o con il ministero dell'Ambiente? E' una vergogna. Mi auguro che annullino tutto e trovino un sistema più efficiente".
    Esperienza analoga da parte di un altro utente, una ragazza di Montesilvano (Pescara): "Sono indignata - dice - Nei giorni scorsi sono andata alle Poste per l'attivazione dello Spid.
    Questa mattina mi sono collegata al portale tra mille difficoltà. Una volta dentro, il sistema di Spid delle Poste non ha funzionato e non sono mai riuscita ad eseguire l'accesso all'App. Migliaia di persone avranno passato ore ed ore davanti al computer invece di lavorare. E' una presa in giro". (ANSA).
   

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