Ex governatore, no prescrizione perché non restino dubbi o ombre
(ANSA) - PESCARA, 11 OTT - "Non deve rimanere neanche un'ombra sull'opera di normalizzazione che abbiamo fatto, in termini anche etici, di quello che era il sistema perverso riguardante il rapporto tra sanità privata e amministrazione pubblica". Così l'ex presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, in tribunale a Pescara, al termine dell'udienza nel corso della quale, insieme all'ex assessore regionale Lanfranco Venturoni, ha rinunciato alla prescrizione nell'ambito del processo sui tetti di spesa alle cliniche private, della Regione Abruzzo, relativi all'anno 2010. "So quello che è accaduto e so che in Abruzzo non si firmavano i contratti con le cliniche private - prosegue Chiodi -. Io nel 2010 pretesi che quei contratti si facessero e da lì si è scatenato il finimondo". L'ex presidente della giunta regionale sottolinea che "l'azione svolta negli anni in cui sono stato presidente e commissario alla Sanità, per la normalizzazione in termini moralizzatrici del sistema della sanità privata, non poteva concludersi con un dubbio".