Buon compleanno Robert De Niro: i 75 anni di un mito del cinema

Spettacolo
Un'immagine recente dell'attore Robert De Niro (Getty Images)
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Dai successi a cavallo tra gli anni Settanta e Novanta, con i più grandi registi di Hollywood (e soprattutto con Scorsese), alla svolta autoironica degli ultimi film

Considerato tra i migliori attori della storia del cinema e autore di una recente svolta "autoironica" (e pop), Robert De Niro compie 75 anni. Gli ultimi 55 dei quali passati a calcare le scene, interpretando diversi ruoli. Anche se per molti sarà sempre il gangster: Jimmy Conway in "Quei bravi ragazzi", Al Capone o il giovane don Vito Corleone, personaggio che gli è valso uno dei due Oscar vinti in carriera.

I primi anni di De Niro

Robert Anthony De Niro Jr nasce a Manhattan il 17 agosto 1943. Le origini dei nonni sono italiane, per la precisione molisane, e i genitori sono entrambi artisti. Quando De Niro ha tre anni divorziano in quanto il padre si dichiara gay, e Robert continuerà a frequentare entrambi. Scopre la passione per la recitazione ad appena dieci anni e per questo a 16 lascia la scuola per il Conservatorio di Stella Adler e l'Actor's Studio di Lee Strasberg. Nel 1963 esordisce con Brian De Palma in "La festa di nozze" (uscito nel 1969) e dieci anni più tardi, nel '73, avviene l'incontro che darà la svolta alla sua carriera: quello con Martin Scorsese nel suo "Mean Streets".

20 anni di riconoscimenti

Da allora, e fino alla fine degli anni Novanta, De Niro inanella una sequenza di ruoli di alto livello e riconoscimenti. Nel 1974 è il giovane Padrino nella seconda parte del film di Francis Ford Coppola: interpretazione che l'anno successivo gli vale il primo Oscar come migliore attore protagonista. Una curiosità: lui e Marlon Brando sono gli unici due attori ad essersi aggiudicati il premio dell'Academy per aver interpretato lo stesso personaggio: il boss don Vito Corleone, appunto. Seguono poi "Taxi Driver" (1976), il musical "New York New York" (1977), entrambi con Scorsese, e "Il cacciatore" di Michael Cimino (1978), con Oscar (sette in totale le nomination in carriera) e Golden Globe sfiorati. Premi che vincerà nel 1981 come miglior attore per "Toro scatenato", film del 1980 sempre dell'amico Martin. Gli anni Ottanta sono sinonimo di altri film culto tra cui "Re per una notte" (ancora Scorsese, 1983), "C'era una volta in America" (Sergio Leone, 1984), "Gli intoccabili" (De Palma, 1988) in cui De Niro è l'iconico Al Capone della celebre battuta: "Sei solo chiacchiere e distintivo". Con Scorsese lavora di nuovo in "Quei bravi ragazzi" nel 1990, anno anche di "Risvegli", accanto a Robin Williams; l'anno successivo è un pericoloso ex carcerato in "Cape Fear". Nel 1989 fonda la sua casa di produzione – la Tribeca Productions – e nel '93 riceve il Leone d'Oro alla carriera e debutta alla regia con "Bronx".

La commedia e gli ultimi film

Negli anni successivi alterna sempre più la commedia – come in "Lo sbirro, il boss e la bionda" (1993) in cui duetta con Bill Murray e viene sedotto da Uma Thurman – al genere drammatico, come in "Heat – La sfida" (1995) di Michael Mann con Al Pacino. Incrocia un giovane Leonardo DiCaprio e continua a lavorare con Scorsese (nove in totale i film del loro sodalizio), poi anche con Quentin Tarantino in "Jackie Brown". (1997). Si sposa per la seconda volta, con Grace Hightower, tuttora sua moglie, dopo una lunga relazione con la modella Toukie Smithn e il fallimento del precedente matrimonio con Diahnne Abbott, dalla quale aveva divorziato nel 1988. La "nuova fase" di De Niro è segnata da film come "Terapia e pallottole" (1999) e "Ti presento i miei" (2000, che avrà diversi sequel), divertenti commedie con cui ottiene due nomination ai Golden Globe. Oramai Robert – che per tutta la vita è stato un perfezionista, addirittura maniacale nella costruzione dei suoi ruoli – gioca con i suoi personaggi in maniera autoironica: in queste due ultime pellicole citate, ad esempio, passa dall'interpretare un boss mafioso in crisi psicologica all'indossare i panni del suocero ex-agente della Cia. Nel 2002 incappa nell'unica nomination ai Razzie per "Showtime" (in coppia con Eddie Murphy) ma contribuisce a fondare il Tribeca Film Festival. Negli ultimi anni il pubblico lo ricorda per "Last Vegas" o "Il grande match" (entrambi del 2013), e piccole parti nei film di David O. Russell, tra cui "Il lato positivo" (2012) che gli porta l'ultima nomination agli Oscar. Al di fuori della carriera, De Niro ha mostrato grande partecipazione al dibattito pubblico negli ultimi anni: soprattutto, da quando Donald Trump è stato eletto, De Niro più volte si è scagliato contro il presidente Usa.

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